Riflessioni
ed esperienze |
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Sono una ragazza di scuola media, sezione I B di Fabro
scalo. Alcuni alunni della mia scuola parteciperanno ad una gara di
calcetto. Io non gareggio perché non mi ha scelto nessuno; ma
è giusto perché, non sapendo giocare, farei perdere la
squadra. Sono una ragazza sportiva e vivace. Pratico uno sport molto
bello: l’atletica leggera in cui sono molto brava; infatti vinco
sempre alle gare a cui partecipo.
Nell’antica Grecia, nelle Olimpiadi, era molto importante sia partecipare che vincere; oggi tutti i ragazzi, ma anche gli adulti, vogliono vincere e vincere altrimenti non sono mai contenti. Io di solito, nella corsa, vinco sempre, ma anche se perdo non mi dispiace, perché importante davvero è partecipare; d’altronde se non si partecipa o nessuno perde, nessuno vincerebbe mai! A me piace molto partecipare, anche perché si sta insieme agli amici e ci si diverte. Marianna Tosti I B ***** Vincere è bello, ma si riesce a perdere? L’esempio
più facile a cui riferirsi è il calcio. Vincere o partecipare? E’ una bella domanda; al
primo impatto direi che è più importante vincere, perché
è bello ricevere complimenti, premi, insomma essere al centro
dell’attenzione!! Sono un ragazzo a cui piace praticare diversi
sport; quello che mi piace maggiormente è il calcio. Certo io
amo vincere, ma capisco che lo sport dovrebbe essere anche divertimento
e distrazione. Lo sport non può essere solo una sfida tra i partecipanti,
ma un’attività fisica che serve al nostro corpo per una
vita lunga e sana. Inoltre ci insegna a vivere in gruppo e a rispettare
gli altri. |
La
mia risposta alla domanda “E’ più importante vincere
o partecipare?” è: partecipare.
Spiego come ci sono arrivato. Io ho sempre pensato, quando partecipavo a varie gare, a vincere. Ma mi è capitata un’esperienza che mi ha fatto ricredere. Partecipavo alle gare di una manifestazione del mio Paese e correvo solamente per la voglia di vincere e di essere superiore a tutti. La prima volta ci sono riuscito; poi, siccome ero arrivato in finale, ho corso di nuovo, ma con tanta concentrazione sul dover vincere che mi sono “distratto” e ho perso la dura battaglia con i miei coetanei. Da quella manifestazione ho imparato che se faccio una gara mi deve importare partecipare e non vincere per forza. Certo si partecipa per vincere, ma alla maggioranza capita di perdere! Ho avuto altre esperienze simili, ma proprio la sconfitta in quella corsa mi ha fatto cambiare idea sull’importanza di arrivare o non arrivare primi. Tante sono le persone che pensano diversamente da me, ma non cambio più opinione: tanto è sempre un gioco! Matteo Milani I B ***** Come tutti sappiamo, quando partecipiamo
ad una gara vogliamo sempre vincere e quindi mettiamo tutto l’impegno
possibile: se non si vince restiamo delusi, mentre chi vince è
sempre contento. Quando perdiamo il più delle volte ci dispiace,
anche perché ci siamo allenati a correre o a fare esercizio fisico;
ma non “tutto è perduto”, perché senza partecipazione
non avremmo potuto neppure sognare di vincere; quindi è importante
partecipare. ***** Per me vincere o perdere è la stessa cosa, anche se a volte vorrei
vincere ad ogni costo per una scommessa, per un gioco…Nel passato
le persone non facevano risse se perdevano in gare, ma ne discutevano
e si rassegnavano dicendo “Sarà per un’altra volta”.
Adesso si fanno grandi litigate e risse, per gioco d’azzardo e soprattutto
per scommesse. Io penso che non serva litigare per queste cose, forse
non ne vale la pena anche perché qualche volta ci va di mezzo la
polizia e le persone della sicurezza. ***** Per me è importante partecipare ed
è importante
vincere. Io conosco molte persone per cui è più importante
la vittoria per cui spesso discutono e litigano. Ad esempio quando si
assiste ad un derby, capita spesso che alla fine i tifosi della squadra
vincente e quelli della perdente si “menano” e a volte rischiano
grosso. Dalla televisione sappiamo che devono intervenire allora i carabinieri
e la polizia perché nessuno si faccia male sul serio. A volte i
più scalmanati hanno oggetti che fanno male come bastoni, manganelli,
bombe carta che vengono lanciati nel campo e per questo molti giocatori
si sono infortunati. Per esempio è capitato al portiere della Juventus
Gianluigi Buffon che è stato colpito in testa da una lattina di
coca-cola; ha dovuto mettere tre punti sulla ferita e a causa di questo
incidente nella partita successiva non ha potuto giocare e la squadra
ha perso. |