La Shoah

Data 6/2/2009 9:34:51 | Categoria: Una finestra sul mondo

shoahShoah è un termine ebraico che significa "sterminio" con il quale si vuole indicare la persecuzione ed il programmatico genocidio della popolazione ebraica europea nel corso della seconda guerra mondiale da parte del regime nazista. Oltre a Shoah, per indicare l’evento è usata la parola olocausto ( parola che deriva dal greco e significa bruciato tutto) che indicava originariamente il rito nel quale l’offerta veniva distrutta dal fuoco.
In seguito alle idee nazionaliste di Adolf Hitler il regime nazista adottò nei confronti degli ebrei misure di discriminazione rese formali successivamente nelle leggi di Norimberga (5 Settembre 1935). Secondo l’ideologia antisemita e razzista del regime, era considerato ebreo un qualsiasi individuo che risultasse avere 3 o 4 nonni osservanti la religione ebraica indipendentemente dalla partecipazione dello stesso individuo alla comunità ebraica.

Era considerato mezzo ebreo qualsiasi individuo risultasse avere 2 nonni osservanti la religione ebraica, o fosse sposato con un ebreo, e veniva considerato meticcio chiunque risultasse avere 1 nonno ebreo. Ebrei, mezzi ebrei e meticci, in quanto non ariani, erano ogni giorno soggetti a leggi e prescrizioni discriminatorie.
Negli anni compresi tra il 1933 e il 1939 il partito nazista, enti governativi, banche, e imprese private misero in atto un’operazione collettiva finalizzata ad emarginare completamente dalla vita economica la popolazione ebraica del paese. I non ariani vennero licenziati dalla pubblica amministrazione, medici ed avvocati ebraici persero tutti i clienti ariani e le ditte di proprietà ebraica vennero liquidate o vendute a prezzi molto inferiori rispetto al valore reale a compratori ariani (arianizzazione). Gli ebrei impiegati in ditte liquidate o arianizzate persero il lavoro.
Come rappresaglia all’assassinio, a Parigi, di un diplomatico tedesco da parte di un giovane ebreo nella notte tra il 9 e il 10 Novembre 1938 (notte dei Cristalli), in Germania furono incendiate tutte le sinagoghe e infrante tutte le vetrine di negozi di proprietà ebraica, mentre nei giorni successivi le SS deportarono migliaia di ebrei. Molti ebrei scelsero senza indugiare di abbandonare il paese; centinaia di migliaia trovarono riparo all’estero mentre altrettanti si videro costretti o scelsero di rimanere. Anche il re d’Italia, Vittorio Emanuele Terzo istituì leggi razziali antiebraiche volute, sotto il modello di quelle tedesche, dal regime fascista di Mussolini.
Scoppiata la seconda guerra  mondiale l’ esercito tedesco occupò la Polonia occidentale, che contava tra gli abitanti oltre 2 milioni di ebrei, i quali vennero sottoposti a restrizioni ancor più severe rispetto a quelle vigenti in Germania. Furono inoltre costretti a trasferirsi in ghetti circondati da mura e da filo spinato. Quanto era prodotto all’interno del ghetto veniva poi scambiato con generi di prima necessità (cibo e carbone), in misura però molto frazionata.
Nel Giugno 1941 la Germania inviò al seguito delle armate tedesche impegnate nell’ invasione dell’ Unione Sovietica, una squadra speciale di 3000 uomini incaricati di uccidere sul posto tutti gli ebrei che fossero stati individuati.
Ad un mese dall’inizio delle operazioni in Unione Sovietica il capo dei servizi di sicurezza venne incaricato di trovare una soluzione definitiva al riguardo della questione ebraica in tutta l’ Europa controllata dalla Germania. Dal 1941 gli ebrei tedeschi furono costretti a portare ben visibile sugli indumenti una stella gialla che indicasse la provenienza ebraica; successivamente molti ebrei furono trasferiti all’ interno dei ghetti presenti in Polonia e nei territori occupati dai tedeschi in Unione Sovietica. Fu poi la volta dei campi di concentramento (Lager), allestiti come campi di sterminio dove vennero deportati gli ebrei confinati in precedenza nei ghetti e quelli che risiedevano nei paesi occupati dai tedeschi.  All’ interno di questi campi i bambini, gli anziani e le persone che non potevano lavorare venivano direttamente condotti nelle camere a gas, mentre gli altri venivano obbligati a lavorare all’interno dei campi o presso fabbriche o miniere esterne ad essi. La maggior parte delle deportazioni avvenne tra l’estate e l’autunno del 1942.
La deportazione degli ebrei all’interno dei campi di concentramento avveniva in genere in treno. La polizia pagava alle ferrovie statali un biglietto di sola andata di terza classe per ciascun deportato. I treni erano composti da vagoni merci sprovvisti di tutto;  viaggiavano lentamente verso le diverse destinazioni e molti morivano durante il tragitto. La destinazione tristemente più famosa fu Auscwithz – Birkenau (Polonia), tra tutti il campo di sterminio più grande, dove morirono più di un milione di ebrei, molti dei quali furono usati come cavie per esperimenti di ogni genere.
Andrea D'Alessio I/C Ficulle




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