Non avevo mai scritto ai giornali, ma questa volta ne ho sentito il bisogno. Sono stata dimenticata da un mio caro amico, perciò la domanda che mi pongo è: si può dimenticare una persona perché si cambia scuola o compagnia? Risposta di Nicolò: Mi ha fatto molto piacere ricevere questa lettera così significativa a proposito dei temi attuali, visto che ultimamente la società sta attraversando molti problemi. Ne abbiamo ricevute a centinaia di questo genere, ma questa è certamente la più interessante e quella che ci ha colpito più di tutte le altre. Cara ragazza, (ti considero in questo modo perché presumo tu sia una adolescente) ti dico che ciò che ti è stato comunicato dal tuo amico, costituisce solamente l’inizio di un lungo periodo di riflessione da lui attuato. Ciò, è uno dei tanti problemi che riguarda direttamente voi ragazzi in questa età così strana e balorda. Tutti hanno bisogno di un lungo periodo di riflessione e solitudine, perché dopo tanto tempo che si frequenta un amico/a, si sente il bisogno di parlare con se stessi e fare un esame di coscienza, visto che nella società attuale tutti si fidano di tutti e perciò, spesso, camminando ad occhi chiusi ed essendo convinti che quella che è stata fatta è la scelta giusta, ci accorgiamo che stiamo attraversando un mare di problemi, dove prima o poi affoghiamo nel nero e nella noia. Non sono d’accordo affatto sull’espressione da te citata, ovvero se si può dimenticare un amico/a se si cambia scuola o compagnia, perché se davvero è provata e sentita dal profondo del cuore, sono sicuro che due persone davvero affiatate, anche se stessero a pochi passi di distanza, sentirebbero già un forte senso di malinconia. Posso comprendere però il fatto che quando ci si sposta in un’altra città, per non farsi catturare dalla noia ed essere schiavi del dolore, si cerca conforto in un’altra persona, in modo da non rimanere soli e allontanati dal gruppo, e ci si scorda di quella precedente. Il mio consiglio più grande è quello di trovarti più amici possibile, in modo da non renderti solitaria con il solo “migliore amico”, perché quando un giorno quest’ultimo si dovrà trasferire o magari non lo si incontrerà più, ci si sta molto male e questo te lo posso garantire come esperienza personale. Invece, nel caso tu abbia più persone con cui parlare, confidarti e litigare, fai meno caso quando uno di essi non c’è più, perché stai bene con chiunque. Hai ragione…forse ho capito quello che tu vorresti dire…trovare un amico è molto difficile, quindi figuriamoci per trovarne cento! Le persone che ti sono più fedeli però, si incontrano casualmente per strada senza essere spinti o guidati dai genitori o da altra gente, ma queste persone speciali sono quelle che ti capiscono a prima vista e tra voi basta un piccolo gesto per comprendervi. Quindi segui i miei consigli, esci dal dolore e buttati nella società, vai alla ricerca di nuovi amici e prova a non pensare alle storie passate, ma allo stesso tempo ti auguro che un giorno l’amico con il quale sei molto legata, torni da te! Cordiali saluti Nicolò Luciani IIIC
Risposta di Valentina: Cara amica, “E’ capitato anche a me di essere stata dimenticata da una persona a me cara, ma con il passare del tempo, diciamo che me ne sono fatta una ragione. Le spiego: quando si tiene troppo a una persona si finisce che la si perde per il semplice fatto che lui non potrebbe provare, nei nostri confronti, ciò che noi proviamo per lui. "Ora ho altri interessi" secondo me, non è una giustificazione perché se si vuole veramente bene a una persona si fa di tutto per aiutarla, diciamo che si va oltre gli “interessi”. Per me, come per molta gente, l’amicizia è la cosa più fondamentale della vita. L’amico, secondo me, è l’unica persona che ti potrebbe aiutare nel momento del bisogno. Io rimango di un parere: per me esiste un solo amico ed è quello con cui condividi tutto, che anche se è dell’altro sesso ci dormi insieme, quello che ti risponde alle tre della notte, quello che corre ad aiutarti anche se deve attraversare il mondo a piedi, quello che ti accetta per come sei, quello che mette prima te e poi gli altri, quello con cui litighi ma dopo due secondi ti accorgi di aver fatto una sciocchezza e tornate…si! Amici come prima! Questo è l’amico…ma oltre all’amico ci sono i conoscenti quelli con cui ridi, scherzi, salti, balli, giochi, corri ma che nel momento del bisogno non dimostrano alcun interesse e infine ci sono quelle persone che hai conosciuto su MSN o in vacanza che quando gli mandi un messaggio per sapere come stanno, se ti rispondono è grassa e, se lo fanno, lo fanno in modo sgarbato. Io vivendo la vita ho imparato una lezione: cioè che non importa quanto sia buona e bella una persona perché prima o poi riuscirà a ferirti e che ci vogliono anni per costruire un rapporto di fiducia e solo pochi secondi per distruggerla. Tutto ciò glielo sto dicendo per farle capire che si vive una volta soltanto e che la vita non è né un gioco né uno scherzo e che di amici, diciamo falsi, ne esistono eppure tanti. Quindi l’amico non è quello che ti abbandona perché ha altri interessi o perché ha cambiato scuola o compagnia. Quello è un finto amico, cioè quello che si dimostra leale ma che in realtà sotto sotto è un grandissimo bugiardo. Il mio consiglio è di non cadere più in questa trappola e prima di fidarsi troppo di una persona bisogna imparare a conoscerla. Spero che la mia lettera sia stata di grande aiuto sia per lei che per le persone che la leggeranno. Grazie per avermi scritto…Cordiali saluti!” Valentina Maschi
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