Il vecchio Platone, 2500 anni fa, si chiedeva se era giusto introdurre la musica nel curricolo formativo di un cittadino ateniese “perché secondo lui la musica addolcisce i cuori e paralizza l’intelletto”; in questa breve espressione Platone coglie in profondità la natura della musica e la sua potenza comunicativa e si chiede ripetutamente se un uomo razionale, cioè il filosofo che deve governare la città la debba usare e diffondere. Alla fine deciderà che va mantenuta, ma le sue riflessioni sono ancora utili e utilizzate, non per niente non c’è spot televisivo che non sia accompagnato da un sottofondo musicale per convincerci a comprare qualcosa e nell’antica Grecia il punto centrale di ogni tragedia vedeva l’ingresso in scena del coro che sottolineava con la sua forza musicale la profondità del dramma.
Nella storia dell’umanità la musica ha rappresentato la sottolineatura degli eventi più importanti e anche nella storia individuale i fatti più importanti vengono solennizzati e amplificati dalla musica: cantiamo se siamo felici, ascoltiamo musica e si cantano o suonano i canti funebri. Non sono sempre necessarie le parole per illustrarla e capirla: abbiamo amato i Beatles senza conoscere l’inglese, ed è per questo che la musica è il più potente linguaggio universale e interculturale che supera ogni barriera. Ma capire la musica, sentirla, praticarla anche in un coro scolastico arricchisce l’esperienza cognitiva, emotiva e relazionale di ogni alunno. Partecipare ad un coro consente di imparare a sintonizzare il proprio timbro di voce in modo complementare a quello dei propri compagni; cantare in coro aiuta ad apprendere a controllare il livello e l’altezza della propria voce, facendola corrispondere alla partitura o alle indicazioni del maestro del coro e impone di non far sentire la propria voce più alta di quella degli altri, una necessità di autocontrollo che sarà utilissima in tante occasioni di apprendimento scolastico ed extrascolastico. Significa apprendere ed accettare le istruzioni degli altri; significa capire che per il bene del gruppo bisogna seguire le istruzione del maestro, anche quando non si è d’accordo; significa essere capaci di produrre un sano e piacevole tono di voce attraverso l’uso di un’adatta tecnica vocale; significa imparare a stare attenti per lunghi periodi e controllare da vicino quello che sta accadendo nell’intero gruppo che canta. Molte di queste cose sono fondamentali, utili e necessarie ad un alunno che vuole essere uno studente efficace.
Giuseppe GRECO
(Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo Alto Orvietano – Fabro)
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