“Il topo golosone” C’era una volta in un grande reame, un castello enorme e incantevole che aveva tantissime stanze e una sala da ballo enorme, dove ogni anno il principe sceglieva una dama con cui ballare; ma nelle cucine del castello c’era un piccolo esserino che, tutte le notti, si divertiva a rovistare nella golosa dispensa delle cucine. Per cacciare questo “esserino”, erano venuti i più esperti cacciatori di topi del reame. L’ultima volta venne Angrid Williams, il quale fece una fine atroce che non oso raccontarvi…
Era arrivato il giorno del Cenone di Natale, quando tutti i cuochi s’impegnavano a preparare deliziose pietanze per l’arrivo del Principe Azzurro; figlio del Re Chiaro e della Regina Scura. I cuochi, appena finito di preparare, pulivano ed andavano a riposare. Il piccolo topino stava seduto sul davanzale della finestra aspettando, impaziente, che tutti i cuochi andassero a dormire. Il topino, furbo, appena sentiva l’uscio della porta chiudersi si gettava nelle succulente zuppe e rosicchiava mandorle qua e là, poi si ritirava e andava a dormire tra le ragnatele del ragno Willy, ormai diventato un abitante del castello. La mattina dopo, il topolino sentì aprire la porta della cucina e così, in fretta e in furia, si mise ad asciugare tutte le macchie di pomodoro sul tavolo di marmo e poi si nascose dietro la credenza. Quando i cuochi entrarono si misero subito al lavoro. All’improvviso uno di loro vide una codina pelosetta spuntare da dentro un tegamino e così andò subito a vedere. Quando sollevò il coperchio vide un topolino che tremava come una foglia; allora il cuoco lo prese e lo mise dentro una tasca del grembiule. Dal quel giorno l’uomo capì che era solo un piccolo esserino indifeso e che per questo non poteva essere ucciso; non disse niente al personale, così visse felice con il piccolo animaletto per tutta la sua vita. Classe 1° Media Ficulle Plini Martina
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