Es-senza nonni

Data 28/2/2008 17:34:10 | Categoria: 

bambolaProvo a raccontarmi io nonna di quattro splendidi nipoti, due vivono vicino a me e gli altri a 500km, a questi vanno i miei pensieri costanti e il rammarico di non poterli  avere vicino.
Ho diversi hobbys, chi mi conosce lo sa bene. Un tempo ricamavo quadretti a punto croce, eseguivo lavori all’uncinetto; raccogliendo rami e erbe dai nostri campi realizzo composizioni floreali unendo rose fatte con carta crespa.
Attualmente ho ripreso una vecchia passione: “fare bambole”. Lo spunto è venuto sfogliando un manuale; è stata una scommessa. Ho iniziato adoperando cose dimenticate come vestitini dei figli, calzini, magline e avanzi di lana.


Le prime, debbo riconoscere, erano un po’ bruttine, le conservo ancora  e sono servite per migliorare. Inizio dalla testa, ricamo gli occhi e la bocca, assemblo gambe e braccia morbidamente imbottiti; per i capelli uso lane sottili o mohair. Le bamboline così nude fanno un po’ pena e allora scelgo graziose stoffe e accessori vari; confeziono così vestitini e per i più impegnativi chiedo aiuto alla mia amica Patrizia, abile sarta. Quelle a cui bambolasono più affezionata sono le piccole indiane d’America. Per realizzarle mi ispiro a quella  etnia; i loro vestitini sono in pelle e sfrangiati, impreziositi da pietre e ricami, naturalmente hanno una diversa pelle e i capelli sono rigorosamente scuri.
Una volta terminate le metto sedute e le guardo con soddisfazione; la loro espressione è volutamente indefinita poiché sarà chi ci gioca a vederci quella giusta. A tutte le bamboline dò  un nome aiutandomi con le fisionomie delle ragazze della scuola dove lavoro e così ecco le varie Anna, Lucrezia, Nicole, Evelina, Daniela, Sara ecc. Quando m’impegno in queste cose penso ai giochi della mia infanzia, quando si aveva poco e tanto meno i giocattoli, parlo del dopoguerra, allora s’inventavano con tanta fantasia.
Mi piacerebbe invogliare le ragazze di oggi a realizzare queste cose che danno tanta soddisfazione e spazio alla creatività.
Coinvolgo la mia nipotina Alice che con entusiasmo realizza fiori di carta, raccoglie boccioli di rose da essiccare e con le sue manine compone graziosi mazzi che  adornano la sua casa.
Allora penso che le nonne non sono sempre noiose, vorrebbero mettere a disposizione la loro esperienza. Ci sono per viziare i nipoti, noi nonni non vogliamo riconoscimenti speciali, ma essere rispettati e compresi.
Sono i soli che possono raccontare di mamma e papà da bambini, hanno un cassetto dei ricordi da mostrare solo ai nipotini. Non
si dovrebbe far mancare i nonni ai nipoti e i nipoti ai nonni, poiché   come disse qualcuno,
“I nipoti sono il rinnovamento della vita e un pezzetto di noi gettato nel futuro”.
Allora mi domando:” Come sarebbe la vita senza nonni?”. Rispondo “Triste!” poiché io non li ho conosciuti e mi sono mancati tanto.
 


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