Strafalcioni del parlare comune

Data 6/2/2008 16:18:37 | Categoria: Feste e tradizioni

dialettoNella metà del ‘900 la cultura non era delle migliori anche perché solamente la minima parte della popolazione poteva arrivare alla quinta elementare. Quindi nei discorsi del parlare comune cominciarono a nascere degli strafalcioni cioè deformazioni della lingua italiana. I più utilizzati erano:


-        Mi qui (qui)


-        Mellà (là)


-        Cino (piccino)



-       'l mi babbo (il mio babbo)


-        Mettite a siede (mettiti seduto, siediti)sedia


-        L’acqua s’è scercata (L’acqua è caduta)


-        Quando lampeia el trono è vicino


(Quando lampeggia il tuono è vicino)


-        Lampeia e troneia fa il diavolo e peglio


(Forte temporale)


-       Sto foglio è cino (Questo foglio è piccolo)


-        Me sa mianno de morì pannà baran’carrozza


(Un uomo che non era mai salito in macchina)


E molti altri.


Anche oggi molte persone anziane abituate fin da piccole a parlare così conservano ancora questo gergo.
Torrini Fausta e Ruina Elisabetta






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