Io ho frequentato le elementari nei locali dell’attuale comune, eravamo dai 25 ai 35 alunni, le lezioni iniziavano alle ore 8 e terminavano alle 13.00–13.30. La ricreazione era di pochi minuti, non come oggi che si può andare anche ai giardini. L’insegnante iniziava con la prima e l’avevamo fino alla quarta, la quinta era tenuta sempre dallo stesso insegnante.
Il riscaldamento era precario: una stufa di terracotta, la legna la dovevamo prendere noi alunni dalla legnaia del comune e portarla nell’ aula.
I momenti più penosi erano le vaccinazioni contro il vaiolo e le punture contro le malattie infettive, gli aghi delle siringhe erano più simile a chiodi,
non come oggi che neanche si avvertono.
Forse i ragazzi di oggi sono un po’ esagerati nel ritenersi vittime dello studio, speriamo che si ravvedano, sarebbe molto meglio per tutti.
Carlo Giannisi
Nonni su Internet – Monteleone d’Orvieto
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