Le vacanze estive, passate a Ficulle, mi hanno fatto capire quanto è divertente e piacevole il mio paese. Gli abitanti sono molto socievoli e quando ti incontrano ti salutano scherzando. Il panorama è strepitoso e ci sono tanti amici con cui giocare. Praticamente è il paese perfetto! E allora, dico io, c’é bisogno di andare in un altro luogo per passare un’estate piacevole? Di certo io mi sono divertito un mondo anche qui senza il mare o la montagna ma con tutte quelle belle passeggiate mattutine che mi costringeva a fare la mamma; certo era un sacrificio alzarsi alle sette del mattino per andare a camminare ma dopo un paio di chilometri mi era già passato il sonno e capivo quanto fosse bella la natura con quella arietta fresca che ti accarezza e ti fa venire voglia di muoverti.
Quando poi verso le nove e trenta rientravo a casa il sole era già alto e maestoso, ma faceva un caldo tremendo, mi veniva voglia di rimangiarmi tutte quelle belle parole che avevo detto. Successivamente alla passeggiata mi aspettavano i lunghi e noiosi compiti quotidiani che sembrava non finissero mai. Dopo le due lunghe ore, che a me sembravano venti, arrivava l’ora del pranzo. Poi andavo dritto alla tv dove mi aspettavano i miei eroi preferiti. Nel pomeriggio andavo al campo sportivo dove incontravo i miei migliori amici. Dopo un paio di ore tornavo a casa letteralmente distrutto. Andavo dritto sul divano e la mamma puntuale diceva: “Giacomo!Giacomo! Su vieni ad apparecchiare! Di corsa!” Ed io come un salame subito ad apparecchiare. E cosi passavano tutte le mie giornate.
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