Siete appassionati di reperti archeologici? Perfetto, questo è l’articolo fatto apposta per voi. La domanda che vi rivolgiamo è: “Come si misura l’età dei reperti archeologi?” Bene, ora ve ne parleremo. Per datare l’origine dei reperti archeologici si possono utilizzare due metodi. La prima è la così detta “origine relativa”, fa riferimento alla sequenza degli strati del terreno in cui si trova il reperto. In tale modo, una testimonianza archeologica viene datata in base all’età dello strato in cui giace.
La seconda viene chiamata “origine assoluta dei reperti archeologici”, in cui viene utilizzato il metodo del carbonio14, che con il passare del tempo si trasforma in azoto. Per i materiali inorganici si utilizzano altre reazioni con elementi radioattivi. Altre tecniche sono utilizzate in casi specifici: per esempio la dendrocronologia, ossia il conteggio del numero degli anelli dei tronchi, per datare piante; la termoluminescenza (una particolare caratteristica che hanno alcuni minerali di emettere energia che rimane intrappolata nel materiale stesso) per datare le ceramiche; l’archeomagnetismo, ossia la capacità che possiedono alcuni materiali come l’argilla di fissare l’intensità e la direzione del campo magnetico esistente durante la cottura, per le ceramiche e i laterizi. Chiara e Matteo 3 E Montegabbione
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