VERDE SAHARA (Articolo tratto dal National Geographic)
“E’ L’ACQUA IL TESORO DEL PIU’ GRANDE DEI DESERTI”
Il Sahara è uno dei luoghi più asciutti che si conoscano, il deserto più vasto del mondo, e l’umidità relativa scende spesso al 3-4%. In alcuni punti del Sahara piove solo una volta ogni secolo, e alcuni suoi abitanti trascorrono la vita intera senza vedere una goccia di acqua cadere dal cielo, eppure sotto il Sahara vi sono grandi falde acquifere, la cui acqua dolce potrebbe formare dei piccoli mari.
Si tratta d’acqua fossile, un tesoro che risale alla preistoria, in alcuni casi fino ad un milione d’anni fa, ma appena 6000 anni fa il Sahara era molto diverso, ad esempio era verde. Tra le figure tracciate sulle rocce dai popoli preistorici della zona, sono state trovate raffigurazioni d’ippopotami, animali che hanno bisogno d’acqua tutto l’anno. Com’è possibile che il luogo più deserto del mondo fosse così verde? La risposta sta nell’emigrazione del paleomonsone. Così come vanno e vengono le ere glaciali, anche i monsoni si spostano da nord a sud in risposta alle dinamiche del movimento terrestre, ma circa 5000 anni fa, il monsone si è spostato a sud e in maniera piuttosto brusca. Gli abitanti preistorici del Sahara devono essersi resi conto che l’ambiente verde in cui vivevano non stava soffrendo una semplice siccità ed è possibile che decisero di emigrare verso la Valle del Nilo. “Solo di recente abbiamo appreso che alcuni mutamenti climatici del passato sono avvenuti in tempi molto brevi” dice il geologo Robert Giegengack, quando il Sahara si seccò e la vegetazione diminuì, il terreno perse la sua capacità di ritenere l’acqua piovana. Così la desertificazione avvenne velocemente, infatti, già 4000 anni fa, il Sahara divenne il deserto che conosciamo. “E’ la migliore acqua d’Egitto” dichiara Giegengack, quindi se volete bere della vera acqua minerale d’annata, provate l’antico tesoro sepolto del Sahara.
Forse gli scienziati potranno pensarci su, mentre sorseggiano acqua fossile pompata dal sottosuolo del deserto. Leonardo Ragni & Gasparri Roberto III C di Ficulle
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