Morte secche a Ficulle
Data 3/10/2005 12:00:00 | Categoria: Ambiente
| Ogni anno a Ficulle, il 18 Settembre si festeggia il Santo Patrono del paese: Sant'Eumenio. Le origini leggendarie di questa festa risalgono al tardo Medioevo: Ficulle, assediata da molte settimane, era ormai stremata e destinata a soccombere all’esercito nemico; scarseggiavano infatti i viveri e i soldati, che la difendevano, rimasti in pochi erano esausti e male armati. Ma nella notte tra il 17 e il 18 Settembre, quando i nemici si preparavano a sferrare l’attacco decisivo, sulle mura di Ficulle apparvero misteriosamente centinaia di fiaccole che si muovevano, come se ci fosse ancora un numeroso esercito a difesa del paese. Erano, invece, gli ultimi soldati che, muovendosi con fiaccole accese in una staffetta da una parte all’altra delle mura, trassero in inganno i nemici, che rinunciarono all’assedio, ritenendo troppo forte l’esercito ficullese. Ficulle fu così salva e i suoi abitanti decisero di fare del Santo venerato in tale giorno, Sant' Eumenio, il patrono del paese. Oggi per ricordare questo leggendario evento, i giovani dei rioni, la vigilia della festa, corrono la Staffetta di Sant' Eumenio: i vincitori si aggiudicano il Palio. Sempre in occasione di questa festa, ogni anno nella piazza del paese si realizza la “Parata delle Morti Secche “. Questa usanza ha origini agricole molto antiche: i nonni ci hanno raccontato che, in passato, nel mese di Settembre, i contadini faticavano molto nei campi, perché raccoglievano vari prodotti che rappresentavano il cibo per il lungo inverno sia per le persone che per gli animali. Fra questi prodotti uno dei più importanti era la zucca. Le zucche erano belle, grandi, di color arancione acceso o a strisce verdi. Questi grandi frutti della terra, spesso, venivano messi sopra il tetto del porcile e ravvivavano tutto il paesaggio; poi la loro fine era quella di finire nelle pance dei maiali, per ingrassarli per la macellazione invernale. Prima di ciò, però, erano usate anche per giocare. Come? Ora ve lo spieghiamo. Le persone prendevano le zucche, le svuotavano e le trasformavano in orribili facce: due buchi rappresentavano gli occhi; una grossa apertura con denti appuntiti era la bocca. A questo punto la zucca prendeva l’aspetto di un vero mostro: la MORTE SECCA! Quando poi all’interno veniva messo un lumino acceso, queste facce assumevano un aspetto terrificante nel buio della notte, scatenando mille paure: i bambini fuggivano piangendo, terrorizzati. Così, oggi, ricordiamo questa vecchia e buffa tradizione quando festeggiamo il nostro patrono S. Eumenio. La scalinata del nostro Comune è il luogo prescelto per mettere in mostra le MORTE SECCHE, che noi bambini realizziamo con fantasia e creatività. Per noi, questo momento rappresenta un’occasione gioiosa e divertente, a differenza di come la vivevano i bambini del passato. Quest’anno alla mostra hanno partecipato anche alcune zucche realizzate da bambini dei paesi vicini: ciò significa che la manifestazione comincia ad essere sempre più competitiva! Chissà che nel futuro non coinvolga tutti i paesi dei dintorni!! Come ogni anno, anche questa volta si sono viste zucche originali: zucche a forma di serpenti, di barca, di torre, di bruco ... Le prime classificate, che come sempre vengono divise in cinque categorie, sono state: la Zucca “Angelo” (la più bella), la “Zuccamondo” (la più fantasiosa), la Zucca “Pinocchio” (la più originale), la Zucca più “Grossa” (la più grande), la Zucca “Ochetta” (la più piccola). Ci siamo veramente divertiti tanto mentre guardavamo queste zucche molto buffe e allegre!!! Gli alunni della cl. V di Ficulle
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