Auschwtz

Data 28/1/2011 11:43:48 | Categoria: Scuola e dintorni

Nel 1945 furono aperti i cancelli di Auschwitz, il campo di concentramento costruito dai nazisti in Polonia, dove persero la vita oltre un milione di ebrei, tra cui molti italiani. Il giorno 27 gennaio 2011 lo celebriamo per non dimenticare la Shoah e le altre vittime sterminate dai nazisti. In Italia , la tragedia della Shoah colpì il popolo ebraico con le leggi razziali del’38 e, successivamente, con le deportazioni, iniziate con l’occupazione nazista avvenuta dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Anche altre persone e categorie furono perseguitate dal regime, “colpevoli” di una diversità di idee, di valori, di appartenenza etnica o religiosa.
Auschwitz
Facevano parte del complesso tre lager principali e 39 sottocampi di lavoro.
Gli Ebrei deportati ad Auschwitz venivano fatti salire sui treni.
I convogli di deportati (circa 2.000 - 2.500 prigionieri per treno) erano composti da vagoni merci contenenti dalle 80 alle 120 persone, costrette a inimmaginabili condizioni di vita e igieniche, che spesso viaggiavano per 10-15 giorni per raggiungere la loro ultima meta.

Appena arrivati a destinazione i treni venivano rapidamente scaricati dal loro triste carico umano e avveniva la selezione, tra gli «abili al lavoro» e coloro da inviare direttamente alla morte.
Coloro che erano considerati «non utili allo sforzo bellico» venivano inviati immediatamente in una delle quattro camere a gas mascherate da docce situate a Birkenau dove, in gruppi, i prigionieri venivano uccisi con gas letali.
I prigionieri dichiarati abili al lavoro venivano condotti negli edifici dei bagni, dove dovevano, anzitutto, consegnare biancheria e abiti civili, nonché tutti i gioielli di cui erano in possesso; venivano privati, inoltre, dei documenti d'identità eventualmente posseduti. Uomini e donne potevano conservare solo un fazzoletto di stoffa; agli uomini era concesso conservare la cintura dei pantaloni.
Successivamente, i prigionieri venivano spinti nel locale in cui erano consegnati ai barbieri, che li radevano su tutto il corpo. L'operazione era condotta in maniera sbrigativa, dopo aver inumidito le zone sottoposte a rasatura con uno straccio intriso di liquido disinfettante.
Passaggio successivo era la doccia, cui seguiva la distribuzione del vestiario da campo: una casacca, un paio di pantaloni e un paio di zoccoli.
Rivestiti dell'abbigliamento da campo, i prigionieri venivano poi registrati: veniva compilato un modulo con i dati personali (Häftlings-Personalbogen) e con l'indirizzo dei familiari più prossimi. I detenuti ricevevano, poi, un numero progressivo che, per tutta la durata del soggiorno all'interno del campo di concentramento, ne avrebbe sostituito il nome. Il numero era tatuato sul braccio sinistro del prigioniero, dapprima attraverso uno speciale timbro di metallo, sul quale venivano fissate cifre interscambiabili, fatte di aghi della lunghezza di circa 1 centimetro e successivamente attraverso il ricorso a singoli aghi, utilizzati per eseguire punture sull'avambraccio.
I detenuti ritenuti "abili al lavoro" dovevano lavorare fino allo stremo per numerose ditte tedesche, tra cui la I.G. Farben, produttrice del gas che serviva a sterminarli, la Metal Union e la Siemens. Nel campo non c'erano servizi igienici, nessuna assistenza medica, fame ed epidemie erano all'ordine del giorno.
Il 27 gennaio 1945 il campo fu liberato dalle truppe sovietiche. La prima armata che entrò nel lager fu la LX Armata del Primo Fronte Ucraino. Furono trovati circa 7.000 prigionieri ancora in vita. Inoltre, furono trovati migliaia di indumenti abbandonati, oggetti vari che possedevano i prigionieri prima di entrare nel lager e 8 tonnellate di capelli umani imballati e pronti per il trasporto.
Oggi Il campo di concentramento di Auschwitz è oggi un luogo dedicato alla memoria delle vittime sterminate.

Andrei
I A




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