Come ogni anno a Natale, Patrizia mi omaggia di un cesto gastronomico pieno di golosità, quest’ anno ha aggiunto un biglietto per trattamenti in un centro benessere. Così un pomeriggio piovoso di gennaio, spinte dall’entusiasmo e dalla curiosità, ci siamo muniti dello stretto necessario (ossia shopper con costume e ciabatte, come per andare a Montalto per un giorno), abbiamo raggiunto le terme. All’ingresso del complesso ci ha subito colpite una piscina all’aperto posta su di un terrazzo dalle cui acque fumanti emergevano bagnanti incuranti della temperatura esterna, a me sembrava una punizione di un girone dantesco; il nostro commento fu “ Ma che so matte?”:
Raggiunta la reception, ci hanno fornite in accappatoio rigorosamente di taglia unica, ciabatte numero unici ambidestri e ambisinistri , asciugamanino e mini shampoo.
Un’addetta ci ha illustrato minuziosamente le varie tappe e benefici che potevamo trarre; tanta era la curiosità, che abbiamo deciso di fare da sole.
Nel primo percorso dovevamo camminare velocemente su ciottoli scivolosi ( tipo letto di fiume), ai lati si alternavano getti d’acqua calda e poi gelata, il tutto per stimolare la circolazione degli arti inferiori; per noi è stato uno scherzo saltellare allegramente per evitare l’acqua gelata.
Ci ha attirate poi una grande vasca idromassaggio, vi ci siamo subito immerse (dove si toccava naturalmente) ma appena dentro è finito l’effetto bolle, così ammollo e nell’attesa abbiamo studiato meglio l’ambiente e notato la porta che automaticamente si apriva sulla vasca esterna vista al nostro ingresso, ci siamo guardate bene ad attraversarla.
Riemerse ed un po’ annoiate, ci siamo riappropriate del nostro accappatoio inspiegabilmente “fradicio” e delle prime ciabatte incontrate; il freddo si faceva sentire; così il mio “Virgilio” si è diretto verso la zona saune scegliendo quella etrusca. L’ho seguita fiduciosa dentro la visibilità era 0,sedute su di una panca ho pensato quanto quell’ambiente abbia ispirato scene e trame di films; sullo sfondo s’intravedeva un bellissimo mosaico. Vi si stagliavano due figure olimpiche, il tutto somigliante ad un elaborato che si trova nella sede dell’ICAO aula di ed. musicale; dopo un attimo di contemplazione abbiamo trasalito, le figure si muovevano; erano due innamorati in vena di tenerezze, abbiamo furtivamente guadagnato l’uscita.
Il nostro percorso prevedeva docce di ghiaccio tritato ignorate completamente; con l’aspetto di due naufraghe, il nostro sguardo è caduto su di una terrazza coperta; su sdraio gli ospiti gustavano qualcosa di caldo con lo sguardo perduto sul panorama grigio, piovoso, uggioso e invernale; sembrava trovarsi sul ponte di una nave da crociera; ci ha attirate soprattutto un tavolo con 3 grandi termos. Evviva potevamo gustarci un sospirato e caldo caffè! Ci siamo impadronite di due sdraio, ma aimè, i termos contenevano tisane, nel dubbio , i nostri bicchieri li abbiamo riempiti con quella “depurativa, rilassante e energizzante”, il tutto aveva un gusto “acqua di cicoria”.
Bisognava riprendere il cammino prima che il sonno ci vincesse; una breve visita ad un’altra vasca e poi al reparto “fanghi”. Si è presentato il solito dubbio , così ci li siamo spalmati di tutto un pò anche sui capelli; sembravamo due calche umani negli scavi di Pompei: Trascorsi i canonici 8 minuti in ambiente caldo per farlo asciugare, abbiamo tentato di toglierlo con abbondanti docce, è stata dura, risultavamo due “marron glases”. Uscite alla meglio dovevamo fare un,altra esperienza, la “musicoterapia”, seduti in circolo si doveva ascoltare in religioso silenzio una noiosa melodia; il tempo non passava mai nemmeno a girarsi i pollici.
Ci è venuto alla mente l’ambiente che ricreava l’utero materno, in una cupa stanza pendevano delle poltrone a forma di uovo, non ci fu facile accomodarci in posizione fetale e farci entrare tutte e due le gambe. Avevamo sperimentato quasi tutto, mancava la “Piramide”, scese in una specie di catacomba dalla cui sommità doveva emanarsi un fluido benefico da ricevere in posizione joga su di un tappetino posto alla base di essa, era tutto libero, ci siamo appollaiate come due “faraone” ,è stato un meritato riposo.
Era ora di lasciare il centro, stanche e appagate, sicure di aver perso qualche chilo, abbiamo concluso il nostro pomeriggio davanti ad un mega e gustoso gelato. È stata una divertente e bella esperienza, ci siamo proposte di ripeterla con più serietà e consapevolezza.
Rita Mezzetti Scuola media di Ficulle
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