...Tanti festosi giorni di vacanza, per godersi un po' di primavera e tornare a divertirsi all'aperto....
...per chi vuole proponiamo di giocare un po' anche con le proposte che troverete in questo sito web dedicato proprio alla Pasqua:
Il WebCalendario di Pasqu@

Dall’uovo di  Pasqua
è uscito un  pulcino
di gesso arancione
col becco turchino.

Ha detto: “ Vado
mi metto in viaggio
e porto a tutti un grande messaggio.”

E volteggiando di qua e di là
attraversando
paesi e città
ha scritto sui muri,
nel cielo e per terra:
“ Viva la pace
abbasso la guerra".,

  G. Rodari 
Mezzetti Rita Scuola media Ficulle

Il carnevale di quei tempi era una festa molto sentita in particolare per noi bambini.
I vestiti da maschera venivano confezionati per me e mia sorella da mia madre.
Noi abitavamo al Castelmaggiore, in quei tempi c ‘erano tanti bambini e tutti insieme.
Giocavamo mascherati nella piazzetta del teatro. Nel pomeriggio andavamo tutti insieme per le case dove cantavamo una canzoncina e facevamo un balletto e le famiglie ci davano una castagnola, una caramella o un uovo.
Verso l’ultima settimana di carnevale al teatro, che era vicino a casa nostra, venivano organizzate tante serate da ballo.
I miei genitori tutte le sere vi partecipavano, poiché avendo un negozio di giocattoli vendevano coriandoli, stelle filanti, maschere, ecc….
Così venivano l’utile al dilettevole e noi rimanevamo a casa con la zia Augusta.

Tutto o quasi si sa delle uova di Pasqua che già in epoca pagana venivano scambiate all’inizio della primavera come simbolo della vita nascente. I contadini dell’antica Roma seppellivano nei loro campi un uovo dipinto di rosso per ottenere un buon raccolto.
Altri invece dicono che poiché nei primi tempi del Cristianesimo in quaresima non si potevano mangiare neppure le uova, allo scadere dei quaranta giorni, le massaie si trovavano nella necessità di smaltire tutte quelle che le brave galline avevano accumulato. L’ipotesi potrebbe trovare una conferma nel fatto che in Francia, fino al ‘700, l’uovo più grosso prodotto durante la settimana Santa spettava al re. Oggi sodo, di cioccolato bianco, dipinto, grande o gigantesco (una volta ne fu regalato uno che conteneva una carrozza con due cavalli),...l’uovo è l’indiscusso protagonista della Pasqua.

Il carnevale è passato

Quest’anno io, Giulia Mencobello, mi sono vestita da cowboy. Il vestito aveva i  pantaloni neri, la maglietta verde, gli stivali con la punta, il gilet marrone e il cappello nero.
Io invece, Elena Graziani, mi sono vestita da pirata. Il vestito aveva i pantaloni blu rattoppati, la cintura a righe gialle e nere la maglietta bianca con un teschio davanti la bandana rossa e gli stivali neri.
Ciao a tutti 
da Giulia  e Elena.

Carnevale allegro e pazzo

Attenzione! Attenzione!
Il carnevale è un'esplosione,
di simpatiche mascherine
molto dolci e assai carine.
Arlecchino multicolore
è sempre di buonumore.
Colombina, birichina
salta, balla e poi s'inchina.
Pulcinella invece mangia spaghetti
e con gli altri fa balletti.
Frappe, castagnole
le mangi chi le vuole
perchè è finita la poesia
così tutti insieme andiamo via.
Tommaso e Alessio Primaria Monteleone

Carnevale è arrivato

Carnevale è arrivato con i carri, i colori
ed infine con i suoi sapori.
Castagnole e frappe noi mangeremo
e con gli amici ci maschereremo.
Si farà baldoria tutto il giorno
causando tanto fracasso intorno.
Ci saranno molte mascherine
tutte assai carine.

Festa di
carnevale

 

Attenzione! Attenzione!
Domenica 22 Febbraio 2009
Monteleone d’Orvieto
“Carnevale dei ragazzi”

Ore 15.00 - Ritrovo con la Banda musicale in via Roma e passeggiata per le vie del paese fino a Piazza Bilancini.
PARTECIPATE NUMEROSI
Glauco e Ruben Classe IV Primaria Monteleone

Ingredienti per 8 persone:                            
-  300 gr di farina bianca
-  65 gr di burro
-  60 gr di zucchero semolato                    
-  3 cucchiai di grappa
-  3 cucchiai di porto                            
-  un uovo intero + 4  tuorli
-  zucchero a velo
-  olio per friggere
-  sale
-  2 bustine di vanillina
Procedimento:
Mettere la farina in una terrina e impastatela con i tuorli, l’uovo intero, il burro fuso, lo zucchero semolato, la vanillina, i liquori e un pizzico di sale.

 

INGREDIENTI  

- 350 g di farina 
- 20 g di burro
- 20 g di zucchero
- 50 g di zucchero a velo 
- 2 uova

                     

INGREDIENTI PER 6 PERSONE
- 275 g di farina
- 120 g di burro
- 75 g di zucchero semolato
- un pizzico di bicarbonato
- 8 uova
- 1 limone
- 2 dl di latte

IL CARNEVALE AI NOSTRI TEMPI

Le tradizioni di una volta.                  

Ai miei tempi il carnevale era molto meno consumistico di oggi, bastavano poche cose per divertirci.

Con un po’ di dolci e qualche vecchio vestito per mascherarci, trascorrevamo comunque delle belle giornate.

 
Il carnevale è una festa che piace molto a tutti i bambini.
Anch’io a Roma quando ero piccola festeggiavo il carnevale  mascherandomi e andando in piazza insieme ad altri bambini, dove ci divertivamo facendo girotondi e tirandoci coriandoli e stelle filanti.
La maschera che puntualmente indossavo tutti gli anni era un vestito che mia madre mi preparava con dei vecchi vestiti e comprendeva una gonna lunga, una camicetta ed uno scialle, da me definito “vestito da zingara”.

Il carnevale, quando io ero piccolo, era tanto bello perché era una festa molto semplice ma che donava per quei tempi tanta allegria. C’erano diversi gruppi mascherati formati da 5 o 6 personaggi, soprattutto di gente adulta, che facevano il giro per le famiglie sparse nelle campagne. La maschera più bella del gruppo secondo me era quella del pagliaccio, spesso vestito tutto di bianco con un pancione riempito di paglia e con un grosso campano dietro. C’erano poi alcune maschere di fantasia, il suonatore con una vecchia fisarmonica e colui che con un grande canestro al braccio era preposto a raccogliere le uova, la pancetta e le salsicce che le famiglie donavano come ricompensa per il divertimento. Tutto quello che veniva raccolto durante il giro serviva a fine serata per fare una grossa mangiata di frittata. 

Lo sapevate che è un fungo a rendere soffice e morbido il panettone?
Non disgustatevi, l’uomo lo usa da secoli per preparare pani e dolci.
Il panettone è molto buono quando è soffice e pieno di… buchi! Il merito va tutto ad uno speciale fungo (chiamato Saccharomyces cerevisiae), che va aggiunto all’impasto prima di metterlo in forno. Questo fungo si ciba di zucchero, producendo gas e, appena messo nell’impasto di un dolce inizia a cibarsi dello zucchero presente in esso producendo anidride carbonica, il gas che gonfia l’impasto. Data la densità dell’impasto l’anidride carbonica non fa in tempo ad uscire e rimane inglobata al suo interno facendo formare così i classici buchi.