Io ti voglio tanto bene, o Signore,
E son piccino, io non so
Ed allora che mai farò?
Un bel bacio io ti mando
Sulla punta del ditino
E l’augurio del mio cuore
Nel Natale del Signore.
Tatiana 1° A Fabro

Ingredienti:
-100 g di burro
-100 g di zucchero
-200 g di farina
-1 uovo
-1/2 bustina di lievito per dolci
Preparazione:
prima di iniziare a lavorare la pasta, accendi il forno a 160°.
Disponi la farina a fontana sul tagliere; aggiungi il burro fuso,  lo zucchero, l’uovo e il lievito e amalgama bene tutto.
Stendi la pasta sul tagliere, formando una sfoglia alta circa mezzo centi-metro e poi taglia i biscotti della forma che preferisci: data l’occasione potrebbero essere piccole stelle comete, cuoricini oppure alberi di Natale.
Ungi il fondo di una teglia, disponi i biscotti e mettili in forno. Falli cuocere a fuoco moderato e lasciali in forno finché non assumono un bel colore dorato.

Enola 1°A Fabro

A farmi compagnia le tue note
un’infinita melodia,
traghettare sulla scia
di un sogno senza confini:
tingimi dei colori o Natale
e portami con te.
Giulia Salibba 1° Fabro

Ingredienti:
1 pacchetto di biscotti Petit da 250 grammi,
1 panetto di burro da 125 grammi,
1 confezione di cacao amaro da 80 grammi,
cioccolato in scaglie fondente,
caffè, latte qb,
100 grammi di nocciole,
2 bustine di vanillina,
1 uovo intero,
glassa al cioccolato
Preparazione:
Tritate i biscotti e aggiungete tutti gli ingredienti. L’impasto dovrà risultare
piuttosto consistente. Dategli la forma di un tronchetto d’albero e passateci
la glassa al cioccolato. Per rendere perfetto il tronchetto prendete una forchetta
e passatela sulla glassa asciutta. Sembrerà un tronchetto vero. Decorare con
fiorellini di zucchero e foglioline di marzapane.   
Laura 1°A Fabro

In Polonia il Natale inizia con  la consegna a tutti i bambini dei regali da parte di Babbo Natale (il nonno dei bambini). I doni vengono messi sotto l’albero e saranno aperti il 25 Dicembre. L’albero di Natale è come quello italiano , solo che in più ci sono dei dolcettini, che vengono appesi come decorazioni. La giornata della Vigilia si passa normalmente, ma con una accortezza tutti cercano di essere più buoni. La sera, a cena,  si mangiano tantissimi  piatti natalizi: il pesce, le lenticchie, l’insalata, etc…c’è pure un piatto con del riso cotto, avvolto da una foglia di insalata, che si chiama: Colomba (tradotto in italiano) e il brodo. Nel quale, secondo la tradizione polacca, vengono cotti i tortellini. In alcuni di essi sono messe delle monetine, chi le troverà mentre mangia, sarà così fortunato da avere tanti soldi in regalo nell’anno successivo. Un’altra tradizione polacca vuole che sotto il tavolo, dove si mangia la sera della Vigilia, venga messo del fieno, in ricordo del fieno dove è stato posto Gesù appena nato.
Dopo la grande cena tutti quanti cantano le canzoni di Natale.
Il 25 Dicembre tutti, grandi e piccini, si  alzano la mattina ad aprire i regali.
Questo è il Natale in Polonia…Tanti Auguri a tutti voi che in polacco si dice:”Wesolych swiont!!!”
Karolina  Ziemianin

Quest’anno festeggerò il Natale in Italia, ma mi verranno a trovare molti parenti dall’Olanda. Insieme alla mamma e il mio fratellino Giacomo abbiamo fatto l’albero di natale con tutte palline rosa e verdi. Il  giorno prima di Natale, il 24 Dicembre, arriveranno i miei parenti dall’Olanda, salvo impedimenti a causa della neve. Speriamo che mia sorella Clelia ce la faccia a venire, così ci potremo abbracciare!!!  Il giorno Natale pranziamo tutti insieme e dopo giochiamo a carte e infine scartiamo i regali. Che bello, non vedo l’ora che arrivi questo giorno. Buona Natale, che in Olandese si dice: “vrolijk kerstfeest!!”
Fabiana Pieters 1° A Fabro

È la fiaba di Rodari che abbiamo rielaborato e rappresentato noi bambini per ricordare la nascita di Gesù.
Un bambino fa il presepio, ci mette i pastori, le pecore, la vecchina delle caldarroste, i re magi e naturalmente la capanna! Le statuine gli sembrano poche, vede un altro scatolone, lo apre e trova alcuni personaggi dei suoi giochi: un pellerossa con l’ascia in mano, una ragazza con la chitarra, un aviatore con il suo aereo, Pinocchio con la sua fatina, Antonella una ballerina vanitosa e Luigi un pilota uscito fuori da un videogioco. Sistema tutti nel presepio, poi soddisfatto del suo lavoro, va a dormire.

Caro Babbo Natale,
tu porti i regali a Natale,
li porti in un giorno
e tutti i bambini ti stanno intorno.
Tu porti tanta felicità,
se tu Babbo Natale stai qua.
Noi mettiamo i tuoi cappelli
e tu porti regali molto belli.
Siamo contenti con i nostri genitori,
illuminiamo la città con i nostri colori.
FABIO VEZI

Finalmente è arrivato il Natale,
quante cose posso comprare,
oggi ho  visto nelle vetrine:
fili d’ argento e tante stelline .
Ma il Natale non è questo,
è la pace e la gioia in tutto il mondo,
e se ci prendiamo tutti per mano ,
possiamo andare anche molto lontano !
KAROLINA ZIEMIANIN 1°A

Tutti gli anni, a Fabro Scalo, in piazza 4 novembre si tiene una festa. Tutti gli abitanti del paese si radunano in piazza, aspettando che la carrozza di Babbo Natale arrivi. Arrivata la carrozza, Babbo Natale consegna i regali ai bambini più piccoli, mentre i genitori e i ragazzi più grandi accarezzano i cavalli, fanno delle foto o fanno un giro in carrozza per il paese. Nel frattempo in piazza ci sono dei banchetti, dove si mangiano dolcetti, biscotti natalizi e salatini mentre si sente la musica. Alla fine l’associazione “Centro Dentro” fa una foto insieme al paese, e Babbo Natale, nella carrozza saluta con un grande “oh, oh, oh”, e tutti inseguono la carrozza gridando “ Buon Natale! ”.
Enola e Silvia

Caro Babbo Natale
mi chimo Laura e ho undici anni.
Quest’anno vorrei che mi esaudissi tre desideri…il primo è che non ci siano più
guerre ma solo la pace in tutto il mondo, il secondo è di fare pace con la mia migliore amica e il terzo è di portare tantissimi regali ai bambini più poveri…
Vorrei che per questo Natale portassi un telescopio a mio fratello visto che gli piace tanto guardare lo spazio…ma un altro desiderio è che spero di migliorare a scuola…vorrei anche che portassi un regalo ai miei genitori a cui voglio tanto bene … mi raccomando esaudisci i desideri che ti ho chiesto… 
Buon Natale da Laura IA

“ La festa della mamma”! La più antica di tutte le feste, anche se ufficialmente con questa denominazione è stata istituita nel 1914. Ma allora..... “la più antica”. Gli studiosi di religioni antiche sono tutti d’accordo nel dire che una delle prime divinità adorate dagli uomini, molte migliaia di anni fa era la terra – mater. ( La terminologia è latina ed equivale a madre terra).

L’uomo vedeva che la terra era il “forziere”  misterioso che gli permetteva di vivere: gli alberi, i frutti, le erbe per gli animali, le acque, le pietre, i metalli, il magma per forgiare gli oggetti da cuocere nei forni. Nella sua semplicità, l’uomo di allora pensò che se la terra era la divinità benefica  fonte di tutto, anche lui doveva essere venuto dalla stessa: ed incominciò ad adorarla come madre genitrice.

C’era una volta un bambino chiamato Arlecchino, molto povero. Viveva con la mamma in una casetta, andava a scuola e per carnevale la sua maestra organizzò una festa e propose ai bambini di vestirsi in maschera. Essi accolsero l’idea con entusiasmo, soltanto Arlecchino non partecipava a questa gioia, perchè sapeva che sua mamma era povera.

L’ abbadia è una località che si trova nelle campagne del comune di Ficulle. La festa ricorre immancabilmente il tre di Maggio. Di quella festa ho molti ricordi specialmente quando ero bambino, ricordo che a quei tempi le campagne erano molto popolate e c’era la partecipazione di molta gente specialmente dei braccianti. In quel periodo il grano stava per spigare ed i contadini quella mattina si alzavano presto, prima del solito, per accudire il bestiame e per poi deporre nei campi di grano delle croci fatte con le canne.