Oggi è iniziata la vera "avventura". Siamo infatti nel luogo della nostra "vincita", una magnifica masseria nel cuore della Puglia gestita dal Corpo Forestale dello Stato. Tutta la struttura si chiama "Il Galeone". Ci siano alzati alle ore 8.00 e abbiamo fatto colazione. Ma prima della colazione, c'è stato un evento che ha emozionato molti di noi: l'alza bandiera, un saluto alla bandiera italiana per rendere onore all'Italia e ai suoi militari; si dovrebbe fare alle cinque di mattina ma noi l'abbiamo fatto alle otto.

Il 2°giorno del nostro viaggio è iniziato con la partenza per gli altipiani di Arcinazzo. Ci siamio svegliati alle 8.00 per essere pronti alle 8.30...e quindi fare colazione. Così finita colazione siamo andati ciascuno nelle proprie camere (era molto gustoso aprire le stanza con la magica tessera, anche se alcune volte  potevi rimanere fuori...) a prendere le valige e poi pronti per la premiazione ad Arcinazzo!
Arrivati a destinazione iniziammo (sempre sotto la pioggia) a svolgere alcune attività legate all'ambiente e alla natura: riconoscimento degli animali dalle loro tracce, riproduzione di insetti con la pasta di sale e come sono i semi (grandi, piccoli, zona...) e come si diffondono nell'ambiente; abbiamo anche visto gli strumenti per misurare alcuni parametri ambientali tipo temperatura, luce, velocità del vento e umidità.

Alle ore 10.00 di mattina ci siamo recati ai giardini di fabro per prendere il pullman diretto a Fiuggi dove il giorno seguente saremmo stati premiati per la vincita del concorso "I magnifici sette" organizzato dal Corpo Forestale dello Stato insieme al Ministero della Pubblica Istruzione. Dopo 2 ore stressanti finalmente siamo arrivati. Per prima cosa ci siamo recati all'Abbazia di Casamari, un edificio datato 1036. Inizialmente si trattava di una Abbazia Benedettina in cui i monaci vivevano in povertà e isolamento, ma nel 1150 furono sostituiti da un ordine di monaci cistercensi così detti perchè provenivano dalla Francia. Il nome di questa Abbazia deriva dal console romano Caio Mario.

Se avessi l’occasione di organizzare la mia gita andrei nel Lazio. Partirei da Fabro e con un’ora e mezzo arriverei a Roma, la capitale d’Italia. Lì comincerei il mio giro turistico passando per il Colosseo dove una volta ci facevano le lotte i gladiatori, le battaglie con le navi, le corse con i cavalli ecc… Andrei a visitare una delle basiliche, quella di San Pietro, passerei sotto i tanti archi, visiterei il Foro Romano.

La partenza
Era da molte, ma molte settimane che la classe 1° attendeva l’arrivo del martedì 24 aprile, giorno in cui, secondo tutti i calendari, saremmo dovuti andare in gita. Eravamo eccitatissimi ma non avevamo considerato una cosa fondamentale: il tempo. Le previsioni infatti dicevano che su quasi tutta l’Italia ci sarebbero state piogge scarse, ma dato che il meteo indovina una volta ogni quarant’anni, non gli demmo troppo peso, anche se io e la mia amica Giulia eravamo decisamente sospettose. La mattina della gita, mi svegliai alle 5.10; mi vestii, feci una colazione molto leggera (soffro di mal d’auto), preparai lo zaino e mi avviai per raggiungere al più presto i giardini, dove ci aspettava il pullman.

Lo stadio della Juventus (solo per i fedelissimi tifosi…) di Nicholas P., Fabio V., Marco D. P., Andrea L., Alessandro M.
Dopo aver visitato la bellissima reggia di Venaria ci siamo recati allo Juventus stadium. Io non immaginavo che lo stadio della Juventus fosse bello in quella maniera, da fuori sembra un grandissimo campo di battaglia, anche se da juventino secondo me è un vero e proprio campo di battaglia nella fossa dei bianconeri. L’esterno dello stadio è meraviglioso perchè è tutto grigio e in cima, dove si trovano gli anelli, ci sono i colori della bandiera italiana: bianco, rosso e verde. Una delle cose che mi ha colpito è stata l’altezza delle colonne di ferro che sorreggono lo stadio, che sono sempre dello stesso colore della bandiera. Siamo entrati nel centro commerciale dello stadio, è grandissimo e tutto, modestamente, bianco e nero.

La reggia di Venaria di Siria C, Laura P., Filippo M., Aurora C.
Questo anno  il nostro istituto ha scelto come viaggio di istruzione la città di Torino. Il giorno 12 aprile alle 5:30  siamo partiti per recarci a Torino alla reggia di Venaria. Saliti nel pullman, abbiamo visto che partecipavano anche i nostri amici delle altre scuole e questo ci ha rallegrato. Verso le ore 13:00 siamo arrivati alla reggia ,dove ci aspettava la guida che ci avrebbe fatto visitare i giardini e l’interno.  Dopo aver pranzato, la nostra  guida ci ha portati a visitare i giardini che a causa della guerra sono stati distrutti e quindi nel 2007 insieme alla reggia sono stati ristrutturati da un artista di arte contemporanea di nome Penone. Prima della guerra, i giardini erano in stile italiano ma dopo essere passati di moda sono stati ricostruiti anche in stile francese. A Penone hanno chiesto di realizzare un’opera d’ arte in ogni riquadro.

Noi siamo rimasti a casa, ma… di Roberto M.
Non ho partecipato alla gita,ma ho impiegato al meglio il mio tempo dedicandomi alla pesca Vi spiego cosa ho fatto. Sono partito la mattina alle ore 7:00. Non ero da solo, c’era anche mio cugino di nome Claudio. Siamo andati a un laghetto di Parrano con la bicicletta. Siamo arrivati e ci siamo messi a pescare. Mio cugino, mentre lanciava, ha intrigato la lenza e io l’ho dovuta risistemare. Dopo che abbiamo messo a posto la lenza, abbiamo ripreso a pescare e io ho preso una carpa di almeno 2 kg, mio cugino non ha preso niente e poi siamo tornati a casa. Il giorno dopo siamo andati in un altro laghetto di Parrano sempre in bici e abbiamo pescato io tre carpe e mio cugino Claudio due trote e poi ha rotto di nuovo la lenza, poi siamo andati a casa.

Incontri inaspettati di Maria G.
Al ritorno mentre stavo uscendo dall’autogrill ho fatto un incontro inaspettato, che non mi sarei mai creduta. Ho incontrato Jivago Santinni, quel modello brasiliano famoso in tutto il mondo che quest’anno ha partecipato alla nona edizione dell’Isola dei famosi. Quando l’ho visto mi sono sentita molto agitata e ho provato una grande emozione. L’ho salutato, lui mi ha salutato e mi ha chiesto come stavo. Dopo avergli risposto gli ho chiesto se gli andava di fare una foto come me, e lui ovviamente ha accettato.

I momenti liberi, tra pasti in albergo e chiacchierate di Riccardo C.
La gita non è solo composta da posti visitati, ma anche momento di condivisione tra compagni di classe e di scuola. Cene insieme, viaggi in pullman, chiacchierate con i propri amici sono momenti altrettanto importanti. Infatti uno dei miei momenti preferiti di questa gita è stata la cena, dove mi sono divertito moltissimo anche grazie ai miei due amici Fabio e Nicholas. Quella sera a cena c’era pasta al sugo di carne, nel mio tavolo a molti non piaceva questo piatto, infatti lo hanno lasciato. Ad un certo punto della sera è arrivato il secondo: la fettina con le patatine arrosto.

Quest’anno il nostro Istituto ha deciso di organizzare una gita di tre giorni a Torino. Crediamo che i nostri professori abbiano scelto questa città perché era stata capitale d’Italia. La mattina del 12 aprile noi di Fabro Scalo insieme alle scuole di Montegabbione, Ficulle e Monteleone ci siamo recati alle 5:30 ai giardini comunali di Fabro per la partenza. Dopo un lungo viaggio di 7 ore siamo arrivati a Torino alle 12.30  circa; dopodichè abbiamo visitato con una guida la reggia di Venaria nella quale i Savoia organizzavano feste e si dedicavano alla caccia.

Arriva la primavera:
nell'aria svolazzano
farfalle e rondinelle.

Uccellini che cantano
dalla mattina alla sera,
si sente il profumo
di fresco, di colori di fiori!
Le margherite, allegri fiorellini
rallegrano il prato verde lucente 
e bambini che giocano
con palloncini e burattini
insieme ai pulcini. 

Emiliano Pierini

Sugli alberi sono nati dei fiori
di mille colori.
I bambini giocano nei prati
felici e beati.
Il cieolo è più blu:
lo vedi anche tu.
Il sole è ancora più splendente
e riscalda la gente.
Le farfalle variopinte
sembrano finte.
Che bella la primavera
ti mette l'allegria da mattina a sera.

Alex Paladini

Una mattina del mese di Marzo ci ha fatto visita in classe il figlio della nostra “ex professoressa di educazione fisica”, arruolato nell’Esercito Italiano per contribuire alla pace in Afghanistan. Mentre i minuti passavano, egli ci ha parlato della sua avventura e ci ha saputo spiegare tutto, per filo e per segno, riguardo all’Afghanistan.
“Afghanistan significa terra degli afghani” disse per cominciare. “L’Afghanistan ha un territorio molto variegato: a sud-ovest c’è il deserto, ma verso nord-est ed est c’è il paesaggio aspro dell’Hindukush, con foreste” disse mostrandoci la cartina del Paese dalla lim. “Il terreno è sabbioso, asciutto e duro. È anche molto caldo, infatti alle 9:00 del mattino si possono raggiungere anche i 30°C ”.

Diario di bordo della classe II A a cura di Vittorio M.

Secondo me questa festa è stata una bella iniziativa presa dall’ I.C.A.O. Pensate che hanno perfino fatto fare il DJ a un ragazzo della III di nome Gian Maria!
Ci siamo quasi tutti mascherati, io da sacerdote. Davide della I da pagliaccio, Michele e Matteo della mia classe da assassini, Mattia (sempre della mia classe) da soldato e molti altri.
I professori si sono comportati molto diversamente dalle altre volte: la professoressa Montagni andava in giro a chiacchierare con alcuni ragazzi che incontrava; il professor Bruni si comportava come un ragazzino, andava a ballare la disco music, a giocherellare con cappelli da cowboy e da pagliaccio e verso la fine si è messo a giocare con l’ I-pad di Gian Maria utilizzando il tamburo elettronico.