Sono una presenza importante e fondamentale nel mondo della scuola, anche se spesso passano in secondo piano. I cosiddetti “bidelle e bidelli” hanno avuto una grande trasformazione professionale nel corso degli anni che li ha portati a diventare figure attive nell’educazione e nella formazione dei ragazzi. Non più quindi solo scopa e ramazza, ma persone che cercano di avvicinarsi alle esigenze ed ai problemi degli alunni, tra un bisticcio e una sgridata, una incomprensione e un’arrabbiatura, ma sempre con affetto e tanta passione.
Nella nostra scuola, come per gli insegnanti, c’è chi è del luogo e chi viene da fuori, dalla città e magari è felice che il rapporto con i ragazzi qui sia più caldo, più ricco di valori, più educativo e quindi più stimolante. E così, come per gli insegnanti, si instaura con loro un rapporto affettivo che magari con dispiacere si è costretti ad interrompere l’anno successivo per un trasferimento o per un alunno che cambia scuola, rompendo quel clima quasi familiare che si era creato. Rimane sempre più forte comunque la consapevolezza di non essere più un semplice “lucida-vetri”, ma una presenza importante nel mondo della scuola, una presenza che serva a rafforzare lo spirito formativo, sociale e educativo che deve essere alla base di una scuola moderna ed efficientete.
Rita Mezzetti
Scuola media di Ficulle
(da Scolaretto n°2 maggio 1998)