LE NOSTRE EMOZIONI… NEL GIORNO DELLA MEMORIA
Ecco una serie di semplici versi e poesie che sono scaturite dai nostri cuori, parlando insieme alle nostre insegnanti della “SHOA”.
La shoà
Un treno in partenza…
Carico di persone dirette chissà dove,
con i volti carichi di tristezza
che vedono allontanarsi i loro beni lentamente.
Ecco un campo…
Quanto fumo ...
Ed ecco le persone
Che varcano la soglia
Del luogo
che segnerà la loro morte.
(Andrea D’Alessio, Elena Trippella, Giorgio De Ninno, Giordano Neri cl.V)
Le mie emozioni
Giallo, arancione, rosso, verde e blu;
purtroppo questi colori non sono presenti nei campi,
ma c’è solo tanto fumo nero
e tanta, tanta tristezza.
Anche le farfalle sono scomparse,
ed io sono immerso
nella desolazione più totale.
Ormai anche il cielo azzurro
E limpido
è stato sostituito da enormi
nuvole nere
che suscitano in me
solo sgomento.
(Andrea D’Alessio, Elena Trippella, Giorgio De Ninno, Giordano Neri cl.V)
La liberazione
Ecco, siamo stati liberati !
Purtroppo questa gioia è stata negata
ai nostri compagni ormai morti.
La felicità ci circonda,
ma questo ricordo amaro
rimarrà
stampato a vita
nei nostri cuori.
(Andrea D’Alessio, Elena Trippella, Giorgio De Ninno, Giordano Neri cl. V)
Shoa’
Vidi arrivare un treno nella mia città,
il terrore ci venne incontro.
Ci portarono via i sorrisi, tutto,
tranne la speranza che è l’ultima a morire.
Ci caricarono in quel treno come bestie,
io non sapevo quello che stava succedendo,
ma sapevo che sarebbe accaduto qualcosa di grave.
Entrammo in un campo…
era buio…
un mare di tristezza sorgeva davanti a noi,
come una barriera impossibile da superare.
Ci numerarono e ci separarono dai nostri cari.
A gruppi vidi scomparire molte persone,che non fecero ritorno.
Un nauseante odore si sparse per il campo
insieme a un fumo nero come la pece,
da quel momento capii che la mia fine era vicina.
Dai forni, un mare di polvere si disperse nel vento.
Un giorno sentii chiamare il mio numero,
perché io oltre la felicità persi anche il nome.
Mi fecero entrare in un camera, con tanti buchi sul soffitto,
dai quali non uscì dell’acqua ma il silenzio della morte...
(Sara Della Vecchia, Gaia Stollo, Veronica Basilietti, cl. V)
AD AUSCHWITZ
Ad Auschwitz lavoro e lacrime
ad Auschwitz è tutto così strano:
qui siamo migliaia di persone,
ma sentiamo un grande silenzio,
come fossero tutti morti.
Bambini dagli occhi tristi e sofferenti
dal cuore pieno di nostalgia
per i loro cari e le loro case.
Alessio Ceccaroni cl.IV
ERA INVERNO
Era inverno,
i mucchi di corpi bruciavano nel vento
e il fumo saliva lento
tra quelle fredde mura di cemento.
Erano tempi tristi e ombrosi
c'era la paura negli occhi delle persone
e i bambini in quei giorni nevosi
non riuscivano a capire quella spaventosa realtà
e non potevano spiegarsi la triste verità.
E' difficile ricordare
è difficile credere
è difficile anche solo pensare
che sia potuto esistere un mondo così crudele.
Nicola Biancalana cl. IV
NOSTALGIA
Io ero a casa tranquillo a giocare…
ad un certo punto ci hanno messo nei treni freddi.
Dopo tanti giorni
siamo arrivati in un grande casermone
e fuori tutto intorno c'era filo spinato.
Dentro a questo luogo spaventoso
ci aspettavano solo lavoro, paura e morte.
Noi bambini non giocavamo,
ma provavamo terrore, paura e stanchezza.
Vorrei tanto ritornare a casa
per giocare sotto il sole
perché in quella casa fredda e brutta
non c'era nemmeno un raggio di luce.
Agnese Miscetti cl. IV
A TEREZIN
Qui, in questo orribile campo di concentramento,
c’è solo terrore e paura.
Ho visto davanti ai miei occhi
morire donne, bambini, uomini…
Bruciano e quel fumo maleodorante
e terrificante sale nell’aria
diffondendo il fantasma della morte.
Tanta nostalgia della mia casa…
Nelle docce a gas
mettono persino i bambini.
E quando davanti ai miei occhi
ho visto morire mio figlio…
il dolore mi è penetrato nel cuore.
Ora sono solo polvere nel vento…
Gloria Stollo cl. IV