Le droghe sono sostanze che provocano effetti sul sistema nervoso e alterano l’equilibrio psicofisico. Alcune droghe vengono usate senza controllo da parte delle autorità sanitarie o giudiziarie. Altre vengono usate a scopo curativo sotto controllo medico. Altre, infine, come l’eroina e la cocaina, derivati dall’oppio, sono soltanto dannose. Di regola le droghe, cioè le sostanze psicoattive, producono ben presto tolleranza e assuefazione. Ciò significa che il consumatore, per sentire lo stesso effetto provocato la prima volta, deve usare dosi sempre più abbondanti e sempre più di frequente.
Supera così la soglia oltre la quale non è più in grado di vivere senza la droga. Diventa tossicodipendente. Esistono due tipi di dipendenza: fisica e psichica. Si ha dipendenza fisica quando l’organismo non riesce più a funzionare senza la droga, alla quale si è adattati. La sua mancanza provoca sintomi acuti, detti crisi di astinenza. La dipendenza psichica, rimane anche dopo l’eventuale disintossicazione del drogato. Si manifesta nel desiderio dello stupefacente, soprattutto in momenti di difficoltà. Il consumo di droga, determina un peggioramento del tessuto sociale perché, oltre a provocare danni psichici, ha quasi sempre esiti criminogeni. L’ecstasy è una delle droghe recenti più insidiose: è una sostanza a base di anfetamine, sintetizzata all’inizio del Novecento e subito ritirata dal commercio per la sua tossicità. Da qualche anno i tossicodipendenti di ecstasy sono in continuo aumento. Questa droga è diffusa soprattutto nelle discoteche perché fa aumentare la resistenza alla fatica dando un senso di benessere. Gli effetti sui ragazzi, dipendenti da ecstasy, sono molteplici. Il più evidente è il non riuscire più a instaurare rapporti sociali, non provare più interesse verso le altre persone, non avere più nessuna aspirazione personale. La causa per cui si assumono droghe, è quasi sempre legata a una situazione di disagio che risiede nell’insicurezza, nella paura di non piacere agli altri.
Le sostanze dopanti sono sostanze chimiche volte a migliorare la forza e la prestazione di un atleta. Fra questi vi sono sostanze psicostimolanti, che aiutano l’atleta a dare un rendimento superiore alle sue capacità fisiche, facendo percepire allo sportivo meno la fatica.
Gli anabolizzanti sono, farmaci che stimolano il metabolismo delle proteine, aumentando il potenziale energetico. Le sostanze più usate sono gli ormoni sessuali maschili e i loro derivati, che di solito causano i cambiamenti fisici tipici della pubertà. Tutte queste sostanze possono rappresentare un pericolo per la salute dell’atleta e comunque sono contrarie all’etica sportiva. Se vengono usate a dosi elevate producono effetti tossici con manifestazioni varie. L’assunzione continuata di anabolizzanti può provocare diabete, ma soprattutto disturbi mentali. Le regole dello sport non ammettono l’uso delle sostanze dopanti e squalificano gli atleti che le usano. Alessandra e Egida III E Montegabbione