Questa è una storia vera accaduta in Sierra Leone. Parla di alcuni ragazzi che già all’età di dieci anni sono arruolati nell’esercito e anziché andare a scuola sono costretti a lavorare. Un prete missionario di nome Vittorio Bongiovanni tenta di fare qualcosa per loro organizzando delle partite di calcio. Quest’uomo, con la sua opera è riuscito a strappare alcuni bambini dall’arruolamento.
Questo racconto che ho letto parla di padre Vittorio Bongiovanni e di alcuni ragazzi soldato. Questi ragazzi, più o meno 250, sono tutti soldati. Tra di loro, ci sono anche delle ragazze. Siccome non sono molto grandi, portano la cinghia del fucile sopra la testa altrimenti il fucile gli toccherebbe per terra. In un venerdì di Giugno, padre Dongiovanni vede questi ragazzi e corre subito dal vescovo di Makeni, monsignore Giorgio Biguzzi. E così i due organizzarono un incontro con i ragazzi. Arrivati al quartier Generale, vedono tre file di bambini-soldato: sono 250 ragazzi guidati dal colonnello Dubba, che li fa marciare con passo marziale. Subito dopo, il colonnello parla con i ragazzi e poi cede la parola a padre Bongiovanni. Il padre Bongiovanni, ordina ai bambini di posare le armi e così fanno. Poi padre Bongiovanni insegna ai maschi a giocare a pallone e alle femmine a pallavolo. Un ragazzo, vedendo il pallone, si mette a piangere e poi lo bacia. Per dire che erano quattro anni che non vedeva un pallone!
Poi i ragazzi disegnano, vedono dei film, parlano con padre Bongiovanni e cercano di ricordarsi da dove vengono. Di 250 ragazzi 225 tornarono nei propri villaggi.
Gasparri Roberto Ragni Leonardo