Ieri 22 aprile in tutto il mondo si è celebrata la Giornata della Terra, promossa dall’Earth Day Italia, l'organizzazione italiana partner dell'Earth Day Network, che è nata con lo scopo di rafforzare e promuovere l'Earth Day e le sue finalità su tutto il territorio nazionale, favorendo lo sviluppo di progetti ed iniziative per il pianeta.Per ricordarci l’evento, Google ha sostituito il consueto logo con un doodle a tema, che rappresentava un ecosistema interattivo. Questa ricorrenza offre l’opportunità di riflettere sui problemi ambientali del Pianeta, prendendo in considerazione anche modelli di sviluppo completamente diversi dal nostro. Molti pensano che in un momento di profonda crisi economica, come quella che stiamo attualmente vivendo, parlare di un diverso modello di sviluppo, più attento ai problemi ambientali, a una riduzione dell’uso delle risorse, a una minore produzione di rifiuti e di scorie, a un rispetto del territorio, sia quasi un optional. Rispetto a 40 anni fa, abbiamo 4 miliardi in più di persone. Mercalli, un meteorologo e climatologo dei giorni nostri che partecipa alla trasmissione televisiva“CHE TEMPO CHE FA” , ha esposto una teoria sulla “decrescita felice”. Mercalli afferma che attualmente se tutti consumassero come noi, nei Paesi sviluppati, occorrerebbe una Terra e mezzo, nel 2050 se si continua con questo ritmo ne serviranno addirittura 2 e mezzo. Lui afferma che è necessario produrre (e quindi anche consumare) di meno , lavorare e guadagnare di meno anche per far lavorare gli altri e risolvere, quindi, parzialmente il problema della disoccupazione. Guadagnando di meno, non potremo consumare cose futili e eviteremo necessariamente gli sprechi. Dovremmo inoltre divenire indipendenti dal petrolio e quindi usare fonti energetiche alternative, come l’energia eolica, solare, idroelettrica, le biomasse, ecc.ecc. . Lavorando di meno, avremmo inoltre molto più tempo libero da passare a produrre cibi biologici, utili per la nostra salute, e per ridere e scherzare con gli amici, coltivando le relazioni sociali. Cambiare completamente il nostro modo di vivere e produrre non ci sembra una cosa semplicissima, ma rivedere alcuni nostri comportamenti è necessario, perché anche noi facciamo parte dell’ ”Ecosistema Terra” e dobbiamo smettere di alterarlo. Vittorio, Arianna e Eleonora
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