Una mattina del mese di Marzo ci ha fatto visita in classe il figlio della nostra “ex professoressa di educazione fisica”, arruolato nell’Esercito Italiano per contribuire alla pace in Afghanistan. Mentre i minuti passavano, egli ci ha parlato della sua avventura e ci ha saputo spiegare tutto, per filo e per segno, riguardo all’Afghanistan.
“Afghanistan significa terra degli afghani” disse per cominciare. “L’Afghanistan ha un territorio molto variegato: a sud-ovest c’è il deserto, ma verso nord-est ed est c’è il paesaggio aspro dell’Hindukush, con foreste” disse mostrandoci la cartina del Paese dalla lim. “Il terreno è sabbioso, asciutto e duro. È anche molto caldo, infatti alle 9:00 del mattino si possono raggiungere anche i 30°C ”.
“Ma dovete sapere che l’Afghanistan è molto variegato anche per la cultura. Infatti alcune donne afghane fanno parte dell’esercito (con il velo, ma con il viso scoperto), altre girano per le città nello stesso modo. Ma nella parte a confine con il Pakistan, a sud-est, c’è maggiore credenza religiosa e quindi più applicazione delle regole che essa impartisce. Per esempio laggiù le donne portano il viso completamente coperto dal velo, tranne che gli occhi”. “ Sappiate che in Afghanistan la guerra è una cosa abituale, di tutti i giorni. Io stesso ho visto bambini pulire i kalashnikov dei loro padri, così come niente fosse; bambini che quando gli venivano regalate delle semplici penne erano contentissimi. Questo ci fa capire che basta pochissimo per far felice chi non ha niente”. Riprese il respiro e continuò: “ In Afghanistan c’è una continua lotta per la presa del potere. Per questo interagiscono più eserciti, di tutte le parti del mondo: essi agiscono per riportare la pace in questo stato, ma fino ad ora nessuno è mai riuscito a placare questa situazione di continua guerriglia. Tuttora governano i talebani (nella loro lingua significa “studenti”)”. “ Nella parte a sud-est dell’Afghanistan ci sono i Marines americani. Nel lato opposto ci sono gli eserciti italiani e francesi. Al centro ci sono altri stati che contribuiscono a portare la pace in Afghanistan ( Polonia ecc.)”. “Io, che stavo sul lato sud-ovest dell’Afghanistan, ho cominciato la mia missione da Herat (città afgana) e mi sono diretto in aereo alla capitale dello stato: Kabul”. “ Un problema dell’Afghanistan è stato la coltivazione dell’oppio. Inoltre c’è una sola strada importante, che passa per gran parte dell’Afghanistan: la Ring Road. Essa è una strada ad anello” disse tracciando un cerchio con il dito indice sullo schermo della lavagna. “ L’Afghanistan è anche un mosaico di etnie. La maggioranza è composta da Pashtun ( il pashtun è anche una lingua). Poi ci sono altri come i Tagiki e gli Uzbechi”. Detto questo il figlio della nostra “ex professoressa di educazione fisica” ci lasciò alle domande, poi se ne andò. E’ stata una bella lezione e nessuno della nostra classe se la scorderà, perché è lì che abbiamo scoperto i misteri di questo stato. Grazie al Tenente delle Folgore Manuel Longo. Silvia e Enola III A