Finalmente i capi dei governi mondiali si sono “svegliati” dal 7 al 18 dicembre si è tenuta a Copenaghen la 15esima conferenza ONU che ha riguardato i cambiamenti climatici e la salvaguardia della biosfera.
A questa conferenza hanno partecipato il presidente statunitense Barak Obama, il premier cinese Wen Jiba, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier britannico Gordon Brown, il presidente brasiliano Ignacio Lula da Silva e tanti altri, tutti insomma personaggi importanti. Lo scopo di questa conferenza è stato quello di rinnovare drasticamente il vecchio Protocollo di Kyoto che non è riuscito alla perfezione (diciamo che è stato un fiasco totale) come primo tentativo nella salvaguardia del pianeta. L’ambizione di questo congresso è stata quella di far conoscere alle prossime generazioni il mondo bello e pulito come l’hanno conosciuto i nostri avi, e quella di far impegnare in maniera vincolante anche quelle nazioni che non hanno contribuito al protocollo come gli USA e le nazioni in via di sviluppo come Cina, India, Brasile.
La conclusione non è stata così felice come ci si poteva aspettare. Un accordo c’è stato, ma un accordo fragile, molto generico che non varrà nulla senza l’intervento delle varie autorità nazionali.
Il testo contiene una promessa di contenimento dell’aumento delle temperature medie entro i 2 gradi centigradi, e la promessa di elargizione di fondi ai paesi in via di sviluppo al fine di perseguire questo obiettivo.
Un po’ poco rispetto alle aspettative questo è certo. Non sembra essere stata recepita l’urgenza del problema.
Ma Copenhagen deve essere visto come il punto di inizio di un processo non come un fallimento totale e definitivo. Inevitabilmente, nei prossimi anni, queste conferenze dovranno ripetersi costantemente. E già fra 6 mesi e un anno sono previsti nuovi incontri. Oggi non è un giorno felice per le sorti del pianeta, ma rimane la speranza e la consapevolezza che da qui in poi si inizieranno a vedere risultati concreti. Pensiamo a Copenhagen come ad un sofferto ma importante punto di partenza.
Andrea Giustiniani & Melissa Fuccello 3°A Fabro