Un giorno, apparve un piccolo
buco in un bozzolo;
un uomo che passava per caso,
si mise a guardare la farfalla che per varie
ore,
si sforzava per uscire da quel piccolo buco.
Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse
arresa
ed il buco fosse sempre della stessa dimensione.
Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto
tutto quello che poteva,
e che non avesse più la possibilità
di fare niente altro.
Allora l'uomo decise di aiutare la farfalla:
prese un temperino ed aprì il bozzolo.
La farfalla uscì immediatamente.
Però il suo corpo era piccolo e rattrappito
e le sue ali
erano poco sviluppate e si muovevano a stento.
L'uomo continuò ad osservare perché
sperava che,
da un momento all'altro,
le ali della farfalla si aprissero e fossero
capaci di sostenere il corpo,
e che essa cominciasse a volare.
Ma non successe nulla!
La farfalla passò il resto della
sua esistenza
trascinandosi per terra con un corpo rattrappito
e con le ali poco sviluppate.
Non fu mai capace di volare.
Ciò che quell'uomo, con il suo gesto
di gentilezza e con l'intenzione di
aiutare non capiva, era che passare per
lo stretto buco del bozzolo era lo
sforzo necessario affinché la farfalla
potesse trasmettere il fluido del
suo corpo alle sue ali, così che
essa potesse volare.
Era la forma con cui Dio la faceva crescere
e sviluppare.
A volte, lo sforzo
é esattamente ciò di cui abbiamo
bisogno nella nostra vita.
Se vivessimo la nostra esistenza
senza incontrare nessun ostacolo, saremmo
limitati.
Non potremmo essere così forti come
siamo.
Non potremmo mai volare.
Amare veramente i propri figli non
significa necessariamente
eliminare ogni possibilità di fatica
e di sforzo...
Testo "I
pensieri del gufo"
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