Bruciata viva
Con
la lettura del romanzo “Bruciata viva”, della autrice Suad,
abbiamo compreso le condizioni in cui vive la donna nei Paesi Islamici.
Si racconta, infatti di una ragazza, Suad, che vive in un paese della
Cisgiordania dove le condizioni delle donne sono esasperate... In questo
romanzo viene raccontato come il padre di Suad, per difendere l’onore
della famiglia, decise di far uccidere la propria figlia, dando il compito
al cognato di bruciarla viva. Questo fatto non era inusuale, dato che,
quando una donna viene sospettata di adulterio, il più delle
volte viene uccisa anche senza prove o testimoni. Questo è successo
anche alla sorella di Suad che viene uccisa dal fratello.
Tutto iniziò così: mentre i suoi genitori stavano prendendo
il tè con dei vicini, Suad decise di origliare il discorso affrontato
dalle due famiglie; all’improvviso sentì dire che il figlio
del vicino, Faiez, era interessato a sposarla, ma essa però doveva
aspettare il suo turno, dato che la tradizione dice che le femmine devono
sposarsi in ordine d’età, quindi doveva aspettare il matrimonio
della sorella maggiore. Entusiasta dal fatto appena scoperto, decise
di cercare delle informazioni sul futuro marito. Trascorsa qualche settimana,
Suad, con dei gesti fece capire a Faiez che lo voleva incontrare per
conoscerlo meglio, ma questo naturalmente doveva avvenire di nascosto.
Quindi si incontrarono in un campo dove Suad aveva portato le bestie
a pascolare. Dopo qualche incontro, Suad perde la verginità e
rimane incinta e quando lo dice al suo amato lui la abbandona e lei
rimane da sola contro tutta la sua famiglia, la quale, scoperto il fatto,
decise di ucciderla. Infatti il cognato (sposo della sorella) un giorno
gettò della benzina sul corpo di Suad, intenta a lavare i panni,
e appiccò il fuoco... Suad malgrado circondata dalle fiamme,
riesce a mettersi in salvo e viene ricoverata presso un ospedale lontano
dalla famiglia.
Mentre stava in ospedale, i suoi genitori provarono a finire il “lavoro”
non completato dal cognato e con del veleno tentarono di avvelenarla,
ma non ci riuscirono; oltre tutto Suad riesce anche a terminare la sua
gravidanza e a portare alla luce Maruan” il figlio della colpa”.
Grazie a Jacqueline, la quale fa parte di un’associazione europea
che protegge i diritti umani, Suad riesce a venire in Europa. Per fortuna
riesce a salvarsi, però sarà segnata per tutta la vita,
infatti anche oggi, a distanza di circa vent’ anni, ha ancora
paura della sua famiglia e si nasconde dietro ad uno pseudonimo. Oltre
alla paura rimangono sul suo corpo molte cicatrici, tanto che non ha
neanche una parte integra.
Del suo passato si ricorda solo alcuni flash, che ce li racconta in
questo bellissimo libro!
Adesso Suad vive in un paese dell’Europa, si è sposata
ed ha avuto altri due bambini oltre a Maruan.
Ancora oggi nei Paesi dove viveva Suad ci sono queste situazioni e come
dice lei:
“Al mio Paese nascere donna è una maledizione!!”
Valentina Medi e Olivia Anghelinei
Scuola Media Fabro Scalo classe II A
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