C'è
sempre stata moda
Fantasiosa,
originale, seria, un po’ pazza, la moda ci incuriosisce e ci diverte
per le sue spumeggianti novità che sorprendono ad ogni stagione.
Esiste la moda nell’abbigliamento, negli accessori, nei gioielli,
nel modo di portare i capelli e di truccarsi, ecc.
Ma come è nata la moda? Be’… Il viaggio all’indietro
nel tempo è di quelli incredibilmente lunghi, perché ci
porta alla… preistoria! Ai nostri antenati nelle caverne.
La prima idea di cambiare, per essere più belli, probabilmente
nacque osservando gli animali. Le loro piume variopinte e gli splendidi
mantelli pezzati affascinavano e stupivano. Perché non imitarli?
Così le penne si trasformarono in copricapi, le conchiglie e
gli ossicini in collane e accessori di ogni genere, le pelli e le fibre
in abiti, ecc.
E questo è stato solo l’inizio! La moda infatti ha avuto
una lunga storia, che ha accompagnato la vita dei popoli nel corso dei
secoli, come dire… c’è sempre stata moda!
La moda vera e propria iniziò con gli affascinanti egizi. I loro
abiti erano prevalentemente di colore bianco o nero, tonalità
che esaltavano la bellezza di questo popolo, erano candidi e leggeri,
quasi trasparenti, e seguivano la forma del corpo.
Il trucco di Cleopatra
Le capigliature erano nerissime e lucide, grazie agli oli profumati.
Gli egizi erano molto bravi nell’arte orafa e infatti, grazie
a abili artigiani, le donne indossavano bracciali, cavigliere e fantastiche
collane intarsiate con pietre preziose. Essi tenevano molto anche alla
perfezione del trucco ed erano veri maestri in questo campo: i caratteristici
occhi a mandorla venivano disegnati con un mascara grigio scuro, ottenuto
dalla galena, un minerale ricco di piombo, con ossido di ferro, un vero
e proprio antenato del fard, venivano truccate guance e labbra, l’henne,
oggi usato per colorare i capelli, sostituiva lo smalto per le unghie.
Inoltre ingigantivano gli occhi con il kajal, che si preparavano da
soli in un piccolo mortaio, mescolando olio di semi e un minerale, il
solfuro di ammonio. Possedevano una vera e propria tavolozza di colori,
ricca di pigmenti naturali, con cui si abbellivano il viso: bianco per
schiarire la pelle, azzurro per definire i tratti del volto, verde per
le palpebre, rosso per le labbra. L’oro era usato come smalto.
I trucchi egiziani, soprattutto quelli della regina Cleopatra, furono
molto famosi nel passato e fecero tendenza fino all’età
degli antichi romani.
Il "peplo" di Penelope
Proseguendo sulla linea del tempo della storia, troviamo i greci. Essi
erano molto pratici e semplici: confezionare un abito per le donne di
Atene e di Sparta era facillissimo. Bastava una pezza di lana o di lino,
che veniva adattata al corpo con fibule (spille) e cinture. L’abito
tipico si chiamava “peplo”, era caratterizzato da tante
pieghe e pieghine ed era aperto ai lati. Scialli di varie misure aiutavano
ad affrontare le fredde giornate invernali. Gli accessori, non mancavano:
le donne greche portavano sempre con sé ventagli e ombrellini,
indispensabili per difendersi dal clima caldo dell’estate. I gioielli
erano un po’ speciali perché, decorati con bassorilievi,
raccontavano avvenimenti o rappresentavano una figura; i più
diffusi erano le collane e gli appariscenti orecchini.
A differenza degli egizi, i greci preferivano un trucco poco appariscente
e privilegiavano l’igiene e la pulizia della persona (le persone
sporche potevano addirittura essere multate!) .
Essi inventarono molti prodotti da toilette, come le polveri per assorbire
il sudore (i moderni deodoranti) o quelle per la pulizia dei denti (i
primi dentifrici). I bagni erano all’ordine del giorno: chi non
poteva farne si spalmava di oli vegetali che liberavano dalle impurità.
I greci furono anche esperti profumieri: impararono a conoscere i segreti
delle essenze dagli orientali e dagli etruschi e poi ne diffusero la
moda, anche tra i romani.
Andando avanti, troviamo l’età del Medioevo; gli abiti,
soprattutto quelli delle donne, assomigliavano a quelli delle fate.
Questi abiti erano veramente particolari. Erano vestiti stretti in vita,
ma gonfi di pieghe nelle gonne, con maniche strette come fossero calze
e inoltre indossavano cappelli a cono, chiusi da una benda sotto il
collo. Era di tendenza bordare le gonne, gli scolli e le maniche con
della pelliccia molto raffinata. Famosi erano i bottoni, che percorrevano
l’abito fino ai piedi, formando lunghe file. Nel campo dei gioielli,
anelli e fermagli erano i più utilizzati. Gli anelli erano formati
da fasce in oro, su cui era semplicemente montata una pietra preziosa.
I fermagli, realizzati nel prezioso metallo giallo, erano abbelliti
con pietre dure. Ogni donna del tempo ne possedeva diversi da usare
in tinta con i mantelli, che venivano chiusi con essi. Nel Medioevo
il trucco era molto caldo e casalingo.
E finalmente ... il sapone
In questo periodo nacque il sapone a pezzi, che sostituì una
pasta inventata dai celti.
Le donne usavano depilarsi la fronte per mettere in risalto il viso.
Nel Medioevo le ricette cosmetiche ricordavano un po’ gli intrugli
magici di maghe e di streghe. Un esempio? Facendo bollire i fusti sotterranei
del giglio, preparavano un aceto eccezionale per tonificare il corpo.
Un’altra tappa fondamentale per la storia della moda è
il Rinascimento. I raffinati rinascimentali non badavano di certo a
spese; i loro abiti erano semplici solamente nelle linee ma, preziosissimi
nelle stoffe, quasi sempre “ultraricamate”. La curiosità
era tutta nelle “maniche a finestrella”: aghetti e nastri
le univano al vestito, mentre dalle aperture spuntavano le camicie,
sempre finissime. Niente più cappelli in testa, ma reticelle
dorate, che raccoglievano la capigliatura, divisa a metà da una
strinatura.
Lenze, parure e zibetto
Se una dama voleva poi essere “all’ultimo grido”,
portava sulla fronte la “lenza”, cioè un cordoncino
spesso
impreziosito da una perla.
In questo periodo erano di gran moda le “parure”, formate
da un insieme di gioielli come orecchini, collier, anelli, ecc. Gli
orecchini erano molto popolari ed erano formati da veri e propri ghirigori
in oro, su cui erano montate pietre preziose di ogni genere. L’ametista
era la gemma più usata e richiesta.
Grazie alla scoperta dell’America, le donne del ‘500 avevano
a disposizione molti profumi e trucchi nuovi e costosi. I profumi erano
essenziali, erano riposti nelle parti più nascoste dei vestiti,
dentro a piccoli gioielli, ancorette e palline. L’essenza più
conosciuta era quella di zibetto, ottenuta dalla secrezione di alcune
ghiandole di mammiferi africani.
La tinta per i capelli
I capelli colorati andavano per la maggiore e per la tintura si ricorreva
a una strana mistura di ceneri e di grasso, chiamata “bionda”.
Le donne del tempo miravano soprattutto ad avere una carnagione pallida
come la luna. Molte erano le ricette per ottenerla, una delle più
strane era a base di pianta di tabacco.
Ciprie e parrucche
Successivamente troviamo il Settecento tra ciprie e parrucche. Le donne
dell’epoca, altissime per i tacchi e per i copricapi, si stringevano
nei loro busti soffocanti e sembravano figure irreali, sicuramente di
un altro mondo. Avevano gonne dalle circonferenze incredibili e dai
volumi spropositati, erano formate da vari piani, e le maniche avevano
numerosi pizzi. Sotto ad ogni gonna c’era una vera e propria impalcatura,
“costruita” per aiutare le signore a sopportare tutto quel
peso.
Sotto la gonna... il fildiferro
Non solo le gonne erano a piani, ma anche le acconciature sostenute
da fili di ferro e da enormi cappelli chiamati tuppé.
In questo periodo acquistarono maggiore importanza gli ornamenti e minore
gli accessori, le spille presero il nome di “broche” e divennero
una cascata di rubini, smeraldi e zaffiri, sotto forma di fiori, rami
e foglie.
Il pallore della pelle e del volto delle donne del Settecento si otteneva
con i primi fondotinta, ma si stava diffondendo anche la moda della
cipria d’oro. L’igiene era un po’ sottovalutata, divennero
infatti di gran moda le acque profumate (acqua di Colonia). Poiché
s’era scoperta la nocività dei cosmetici a base di polveri
e minerali… ecco ricomparire le materie prime naturali: uova,
burro di cacao, erbe, ecc. Venivano anche molto curate le mani, utilizzando
creme e molte attenzioni.
L'invenzione di Mary Quinn
Nel Novecento, la moda diventa più moderna e sbarazzina, l’innovazione
principale è quella delle gonne corte o minigonne. Tutto è
cominciato con un ballo, il Charleston, che richiedeva alle ballerine
di ruotare la gamba verso l’esterno accompagnandola con un piegamento:
un movimento praticamente impossibile con un abito lungo e pesante.
Come fare? Semplicemente si decise di accorciare la gonna e di renderne
morbide le forme. Ecco dunque l’abito Charleston! Dalla linea
poco elaborata, pian piano si crearono abiti veramente originali, con
frange sugli orli che li facevano sembrare più lunghi, ma che
non impedivano i movimenti.
Capelli corti con taglio “alla maschietta”, sotto a cappelli
tipo berretti; al collo lunghissime collane di perle: questi erano gli
accessori per essere veramente al “top”.
La tintarella
Con il passare del tempo, le donne cominciarono a scoprire la vita e
a sentirsi più libere fresche; questo cambiamento portò
anche a una rivoluzione nel campo dei trucchi. Niente più carnagione
pallida e protetta da cappellini e ombrellini, la moda in questo periodo
“strizza l’occhio” all’abbronzatura. Il vero
cambiamento si ebbe negli anni ’50, quando le donne cominciarono
a vestirsi e a pettinarsi in modo più pratico e ad alleggerire
il trucco. Nascono le prime grandi aziende produttrici di cosmetici,
a capo delle quali ricordiamo due donne particolarmente attente alle
nuove tendenze: Helena Rubinstein ed Elisabeth Arden. Con loro niente
più creme fatte in casa e intrugli strani, ma prodotti pratici
e sicuri da acquistare in profumeria.
I gioielli in questo periodo sono molto richiesti. Vanno molto di moda
le perle ma, anche i diamanti non vengono dimenticati. Tra i metalli,
affascina il platino, chiamato “oro bianco”.
Dopo il '900 ci siamo “noi”, che abbiamo assorbito tutte
le stranezze del passato, creando una moda raffinata e strampalata alla
stesso tempo: pantaloni a vite bassissime, tacchi vertiginosi e di ogni
forma, magliettine corte e colorate, bracciali di ogni tipo, strane
borse super colorate e tanti altri accessori che, soprattutto per noi
ragazze, sono di vitale importanza!
Giulia Plini III C Ficulle |
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