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Anno II - n.1 - dicembre 2004
 
C'è sempre stata moda

moda egittoFantasiosa, originale, seria, un po’ pazza, la moda ci incuriosisce e ci diverte per le sue spumeggianti novità che sorprendono ad ogni stagione.
Esiste la moda nell’abbigliamento, negli accessori, nei gioielli, nel modo di portare i capelli e di truccarsi, ecc.
Ma come è nata la moda? Be’… Il viaggio all’indietro nel tempo è di quelli incredibilmente lunghi, perché ci porta alla… preistoria! Ai nostri antenati nelle caverne.
La prima idea di cambiare, per essere più belli, probabilmente nacque osservando gli animali. Le loro piume variopinte e gli splendidi mantelli pezzati affascinavano e stupivano. Perché non imitarli? Così le penne si trasformarono in copricapi, le conchiglie e gli ossicini in collane e accessori di ogni genere, le pelli e le fibre in abiti, ecc.
E questo è stato solo l’inizio! La moda infatti ha avuto una lunga storia, che ha accompagnato la vita dei popoli nel corso dei secoli, come dire… c’è sempre stata moda!
La moda vera e propria iniziò con gli affascinanti egizi. I loro abiti erano prevalentemente di colore bianco o nero, tonalità che esaltavano la bellezza di questo popolo, erano candidi e leggeri, quasi trasparenti, e seguivano la forma del corpo.

Il trucco di Cleopatra
Le capigliature erano nerissime e lucide, grazie agli oli profumati. Gli egizi erano molto bravi nell’arte orafa e infatti, grazie a abili artigiani, le donne indossavano bracciali, cavigliere e fantastiche collane intarsiate con pietre preziose. Essi tenevano molto anche alla perfezione del trucco ed erano veri maestri in questo campo: i caratteristici occhi a mandorla venivano disegnati con un mascara grigio scuro, ottenuto dalla galena, un minerale ricco di piombo, con ossido di ferro, un vero e proprio antenato del fard, venivano truccate guance e labbra, l’henne, oggi usato per colorare i capelli, sostituiva lo smalto per le unghie. Inoltre ingigantivano gli occhi con il kajal, che si preparavano da soli in un piccolo mortaio, mescolando olio di semi e un minerale, il solfuro di ammonio. Possedevano una vera e propria tavolozza di colori, ricca di pigmenti naturali, con cui si abbellivano il viso: bianco per schiarire la pelle, azzurro per definire i tratti del volto, verde per le palpebre, rosso per le labbra. L’oro era usato come smalto. I trucchi egiziani, soprattutto quelli della regina Cleopatra, furono molto famosi nel passato e fecero tendenza fino all’età degli antichi romani.

Il "peplo" di Penelope
Proseguendo sulla linea del tempo della storia, troviamo i greci. Essi erano molto pratici e semplici: confezionare un abito per le donne di Atene e di Sparta era facillissimo. Bastava una pezza di lana o di lino, che veniva adattata al corpo con fibule (spille) e cinture. L’abito tipico si chiamava “peplo”, era caratterizzato da tante pieghe e pieghine ed era aperto ai lati. Scialli di varie misure aiutavano ad affrontare le fredde giornate invernali. Gli accessori, non mancavano: le donne greche portavano sempre con sé ventagli e ombrellini, indispensabili per difendersi dal clima caldo dell’estate. I gioielli erano un po’ speciali perché, decorati con bassorilievi, raccontavano avvenimenti o rappresentavano una figura; i più diffusi erano le collane e gli appariscenti orecchini.
A differenza degli egizi, i greci preferivano un trucco poco appariscente e privilegiavano l’igiene e la pulizia della persona (le persone moda grecia sporche potevano addirittura essere multate!) .
Essi inventarono molti prodotti da toilette, come le polveri per assorbire il sudore (i moderni deodoranti) o quelle per la pulizia dei denti (i primi dentifrici). I bagni erano all’ordine del giorno: chi non poteva farne si spalmava di oli vegetali che liberavano dalle impurità. I greci furono anche esperti profumieri: impararono a conoscere i segreti delle essenze dagli orientali e dagli etruschi e poi ne diffusero la moda, anche tra i romani.
Andando avanti, troviamo l’età del Medioevo; gli abiti, soprattutto quelli delle donne, assomigliavano a quelli delle fate. Questi abiti erano veramente particolari. Erano vestiti stretti in vita, ma gonfi di pieghe nelle gonne, con maniche strette come fossero calze e inoltre indossavano cappelli a cono, chiusi da una benda sotto il collo. Era di tendenza bordare le gonne, gli scolli e le maniche con della pelliccia molto raffinata. Famosi erano i bottoni, che percorrevano l’abito fino ai piedi, formando lunghe file. Nel campo dei gioielli, anelli e fermagli erano i più utilizzati. Gli anelli erano formati da fasce in oro, su cui era semplicemente montata una pietra preziosa. I fermagli, realizzati nel prezioso metallo giallo, erano abbelliti con pietre dure. Ogni donna del tempo ne possedeva diversi da usare in tinta con i mantelli, che venivano chiusi con essi. Nel Medioevo il trucco era molto caldo e casalingo.

E finalmente ... il sapone
In questo periodo nacque il sapone a pezzi, che sostituì una pasta inventata dai celti.
Le donne usavano depilarsi la fronte per mettere in risalto il viso. Nel Medioevo le ricette cosmetiche ricordavano un po’ gli intrugli magici di maghe e di streghe. Un esempio? Facendo bollire i fusti sotterranei del giglio, preparavano un aceto eccezionale per tonificare il corpo.
Un’altra tappa fondamentale per la storia della moda è il Rinascimento. I raffinati rinascimentali non badavano di certo a spese; i loro abiti erano semplici solamente nelle linee ma, preziosissimi nelle stoffe, quasi sempre “ultraricamate”. La curiosità era tutta nelle “maniche a finestrella”: aghetti e nastri le univano al vestito, mentre dalle aperture spuntavano le camicie, sempre finissime. Niente più cappelli in testa, ma reticelle dorate, che raccoglievano la capigliatura, divisa a metà da una strinatura.

Lenze, parure e zibetto
Se una dama voleva poi essere “all’ultimo grido”, portava sulla fronte la “lenza”, cioè un cordoncino moda medioevospesso impreziosito da una perla.
In questo periodo erano di gran moda le “parure”, formate da un insieme di gioielli come orecchini, collier, anelli, ecc. Gli orecchini erano molto popolari ed erano formati da veri e propri ghirigori in oro, su cui erano montate pietre preziose di ogni genere. L’ametista era la gemma più usata e richiesta.
Grazie alla scoperta dell’America, le donne del ‘500 avevano a disposizione molti profumi e trucchi nuovi e costosi. I profumi erano essenziali, erano riposti nelle parti più nascoste dei vestiti, dentro a piccoli gioielli, ancorette e palline. L’essenza più conosciuta era quella di zibetto, ottenuta dalla secrezione di alcune ghiandole di mammiferi africani.

La tinta per i capelli
I capelli colorati andavano per la maggiore e per la tintura si ricorreva a una strana mistura di ceneri e di grasso, chiamata “bionda”. Le donne del tempo miravano soprattutto ad avere una carnagione pallida come la luna. Molte erano le ricette per ottenerla, una delle più strane era a base di pianta di tabacco.

Ciprie e parrucche
Successivamente troviamo il Settecento tra ciprie e parrucche. Le donne dell’epoca, altissime per i tacchi e per i copricapi, si stringevano nei loro busti soffocanti e sembravano figure irreali, sicuramente di un altro mondo. Avevano gonne dalle circonferenze incredibili e dai volumi spropositati, erano formate da vari piani, e le maniche avevano numerosi pizzi. Sotto ad ogni gonna c’era una vera e propria impalcatura, “costruita” per aiutare le signore a sopportare tutto quel peso.

Sotto la gonna... il fildiferro
Non solo le gonne erano a piani, ma anche le acconciature sostenute da fili di ferro e da enormi cappelli chiamati tuppé.
In questo periodo acquistarono maggiore importanza gli ornamenti e minore gli accessori, le spille presero il nome di “broche” e divennero una cascata di rubini, smeraldi e zaffiri, sotto forma di fiori, rami e foglie.
Il pallore della pelle e del volto delle donne del Settecento si otteneva con i primi fondotinta, ma si stava diffondendo anche la moda della cipria d’oro. L’igiene era un po’ sottovalutata, divennero infatti di gran moda le acque profumate (acqua di Colonia). Poiché s’era scoperta la nocività dei cosmetici a base di polveri e minerali… ecco ricomparire le materie prime naturali: uova, burro di cacao, erbe, ecc. Venivano anche molto curate le mani, utilizzando creme e molte attenzioni.

L'invenzione di Mary Quinn
Nel Novecento, la moda diventa più moderna e sbarazzina, l’innovazione principale è quella delle gonne corte o minigonne. Tutto è cominciato con un ballo, il Charleston, che richiedeva alle ballerine di ruotare la gamba verso l’esterno accompagnandola con un piegamento: un movimento praticamente impossibile con un abito lungo e pesante.
Come fare? Semplicemente si decise di accorciare la gonna e di renderne morbide le forme. Ecco dunque l’abito Charleston! Dalla linea poco elaborata, pian piano si crearono abiti veramente originali, con frange sugli orli che li facevano sembrare più lunghi, ma che non impedivano i movimenti.
Capelli corti con taglio “alla maschietta”, sotto a cappelli tipo berretti; al collo lunghissime collane di perle: questi erano gli accessori per essere veramente al “top”.

La tintarella
Con il passare del tempo, le donne cominciarono a scoprire la vita e a sentirsi più libere fresche; questo cambiamento portò anche a una rivoluzione nel campo dei trucchi. Niente più carnagione pallida e protetta da cappellini e ombrellini, la moda in questo periodo “strizza l’occhio” all’abbronzatura. Il vero cambiamento si ebbe negli anni ’50, quando le donne cominciarono a vestirsi e a pettinarsi in modo più pratico e ad alleggerire il trucco. Nascono le prime grandi aziende produttrici di cosmetici, a capo delle quali ricordiamo due donne particolarmente attente alle nuove tendenze: Helena Rubinstein ed Elisabeth Arden. Con loro niente più creme fatte in casa e intrugli strani, ma prodotti pratici e sicuri da acquistare in profumeria.
I gioielli in questo periodo sono molto richiesti. Vanno molto di moda le perle ma, anche i diamanti non vengono dimenticati. Tra i metalli, affascina il platino, chiamato “oro bianco”.
Dopo il '900 ci siamo “noi”, che abbiamo assorbito tutte le stranezze del passato, creando una moda raffinata e strampalata alla stesso tempo: pantaloni a vite bassissime, tacchi vertiginosi e di ogni forma, magliettine corte e colorate, bracciali di ogni tipo, strane borse super colorate e tanti altri accessori che, soprattutto per noi ragazze, sono di vitale importanza!

Giulia Plini III C Ficulle

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