n.3 - febbraio 2004
 

C'era una volta ...
E C'E' ANCORA LA NEVE

Il 25 gennaio è nevicato perché siamo in inverno, anche se non sempre fa la neve in questa stagione: non me l’aspettavo!
Era domenica: io partecipavo ad una gara di atletica leggera a Orvieto. Mio fratello, a letto con la febbre, verso le dieci ha chiamato la mamma, che mi aveva accompagnato, per dire che a Fabro nevicava forte.
A Ciconia non cadeva la neve, ma appena la mamma me l’ha detto sono diventata impaziente.
Terminata la gara, non vedevo l’ora della premiazione per i vincitori, non perché volevo la medaglia ma per poter andare subito a casa. Partiti in fretta, vicino a Bagni abbiamo incontrato nevischio, a Ficulle era tutto bianco. Scesa a Fabro ho cominciato subito a fare a pallate finché ero tutta ricoperta di neve!
Questo giorno non me lo scorderò mai.

Marianna T. I B scuola media Fabro

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Un alito di vento spinge giù
dalle nuvole uno stormo di cristalli di neve
che placano il calore del sole
lieve, sempre più lieve.
Sulla sabbia arida si son posate
minuscole ballerine in bianco
trasformando le strade come fate
e cadono leggere sul terreno stanco.
Bianchi saranno i tetti ancora rossi,
coperte di neve le staccionate degli orti
infarinati da quei fiocchi grossi e mossi
dal vento che soffia la neve
sui portali storti.

Johanna Wengler scuola elementare Montegabbione

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La neve! Non si faceva più vedere da circa 3 – 4 anni. Dato che qui da noi la neve non resiste più di un giorno, ho approfittato subito dell’occasione; così ho svegliato tutti con la bella notizia. Mio padre, che va pazzo più di me per la neve, ci ha fatto preparare per uscire: siamo andati alla Messa e lì ho incontrato Maria, Giulia e Chiara; senza neanche salutarci abbiamo subito cominciato a fare a pallate. Come al solito Maria, invece di tirare la neve, te la spalmava in faccia!
Poi, stanche di fare ciò, abbiamo provato a fare un pupazzo ma purtroppo i nostri genitori non ci hanno lasciato il tempo di finire. Siamo tornati a casa per pranzare; vedendo la neve scendere più lentamente mi sono sentita un po’ triste. Ma, subito dopo, mi sono rallegrata quando Giulia e Matteo mi hanno chiamato a giocare con loro: ne abbiamo fatte tante, siamo andati perfino sullo skateboard e siamo anche caduti! La situazione più bella è stato il “seppellimento” con la neve di Matteo che non riusciva più a venirne fuori. Più tardi mio padre ha portato me e Giulia dai miei nonni a Ficulle. Lì abbiamo continuato a giocare ruzzolando sulla neve. Verso la fine abbiamo fatto a lotta e costruito un castello di neve; ma stava facendo troppo freddo, così siamo rientrate a scaldarci e a prenderci tutti in giro come dei bambini piccoli. Infine siamo tornati a casa
Diciamo che è stata una giornata movimentata ma piacevole, è come se avessi fatto la settimana bianca.

Giulia G. I B scuola media Fabro


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Danzando, lieve lieve,
vien giù candida neve.
Un fiocco là sul tetto,
un altro sul muretto,
sulla stecchita pergola,
sulle fronde del pino,
sulla sbiadita tegola
che copre un uccellino ...
danzando, lieve lieve,
vien giù candida neve.

*****

All’improvviso cominciò a cadere qualche fiocco di neve. Subito pensai che fossero piccole piume di uccelli che volavano, perché era appunto appena passato uno stormo.
Ma i fiocchi continuavano a cadere: allora era proprio neve! E quasi impazzii di gioia. Presto presto la neve aveva ricoperto i giardini del condominio dove abito a Fabro Scalo. Gridai alla mamma di venire a vedere. I fiocchi cadevano sempre più fitti e per cira un quarto d’ora fui contentissima: tutto il piazzale davanti a casa mia si era imbiancato. Con mio fratello abbiamo giocato a palle di neve e ci siamo divertiti molto; vicino al ruscello, poco distante da casa, si era formato un piccolo lago da cui usciva un rigagnolo a mano a mano che la neve si scioglieva. Quando poi, nel pomeriggio i fiocchi smisero di cadere, provai molto dispiacere.

Elena G. I B scuola media Fabro

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