n.3 - febbraio 2004
 

Attenti alle...medicine!

Quando ero piccola tutti dicevano che ero una "peste", perchè combinavo tanti guai, per esempio facevo arrabbiare la mamma, scappavo da casa per andare da un mio amico e mi mettevo a urlare a squarciagola sul terrazzo. Però il guaio più grosso che ho combinato è stato quando ho ingoiato una medicina per curare la pressione alta di mia nonna. Avevo circa quattro anni quando vidi mia nonna che prendeva la medicina come tutti i santi giorni. A me venne in mente una cosa straodinaria: fare quello che aveva fatto lei. Andai nella sua stanza, aprii il cassetto e vidi quella scatola bianca che a me sembrava la scatola delle caramelle. Così misi in bocca la medicina, andai in cucina, la ingoiai con dell'acqua. Mi sentii subito strana e mia sorella Sandra mi disse: "Che cosa hai ingoiato?" E io, con tranquillità: "La medicina della nonna". Mia sorella, insieme ai miei genitori, chiamò il dottore che venne subito. Lui disse che mi dovevano portare al "Pronto Soccorso". Così partimmo tutti insieme e andammo all'Ospedale di Orvieto, dove mi controllarono e mi rispedirono a casa. Però dissero ai miei genitori che non mi dovevano perdere di vista nemmeno per un secondo e se mi fossi sentita male mi avrebbero dovuto riportare in Ospedale. Durante la notte tutti restarono svegli per me, preoccupati e spaventati, invece io, tranquilla, dormivo nel mio lettino. A dire la verità, quando mi hanno raccontato questa cosa, sono rimasta a bocca aperta, perchè non pensavo che ero una peste di questo genere. Invece adesso sono cambiata. Sono più serena e nella mia vita non ingoierò mai più una medicina senza la prescrizione del medico.

Martina Mencarelli 2^C S. Media M. Graziano-Ficulle

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