n.3 - febbraio 2004
 

Il paese del ... miracolo

Fabro non ha molti abitanti (800 circa), soprattutto dopo aver affrontato la seconda guerra mondiale. Il monumento più importante è il castello che nell’antichità era l’unica difesa per i fabresi, si trova alla piazza di Fabro alto.
Anticamente non c’erano mezzi telefonici e per comunicare si andava fin sotto casa della persona desiderata e si gridava finché qualcuno non rispondeva.
Non c’erano nemmeno le condutture dell’acqua: le donne andavano a lavare i vestiti nei lavatoi del paese, oppure nei fossi delle campagne.
Fabro, come tutti i paesi, ha le sue tradizioni e i suoi miracoli: le feste più importanti e particolari sono la trebbiatura e la corsa degli asini.
Il miracolo di Fabro è invece quello della Madonna Delle Grazie:
una ragazza, mentre andava a prendere l’acqua, trovò l’immagine della Madonna e la salutò. Tutte le volte che passava la salutava, ma era l’unica che lo faceva; così un giorno la Madonna apparve al posto dell’immagine e le chiese perché lei era l’unica a salutarla. Disse alla ragazza di andare in piazza e rovesciare il vaso che conteneva l’acqua. Fatto questo tutti credettero alla Madonna e costruirono in onore una chiesa.
Fabro ospita anche persone famose: Mario Giuliacci e Claudio Baglioni.
Il dialetto fabrese, a sua volta, ha origini antichissime, ma ancora viene usato (specialmente in campagna) dalle persone anziane: infatti andando a intervistare i nostri nonni si sentirà parlare in fabrese.


Gattobigio Luca e Attili Riccardo I A scuola media Fabro scalo

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