n.2 - dicembre 2003
 

IMMIGRATI
Intervista a
Caterina Andreeva

La Signora Caterina, di origine bulgara, è venuta ad abitare da circa un anno, vicino casa nostra. E' una donna simpaticissima e piena di voglia di vivere. Ha 55 anni, ma ne dimostra molti di meno, perché veste con abiti giovanili, aderenti ed eleganti. Ha i capelli neri "a caschetto" e gli occhi castani e sorridenti. Nonostante il suo attuale lavoro, che consiste nell'assistere le persone anziane, è dotata di un'ottima cultura: infatti è laureata in lettere e conosce molte lingue. Quest'ultima informazione l'ho ricevuta da lei insieme ad altre molto interessanti che io e mia sorella abbiamo ricavato ponendole le seguenti domande:
- Come ti chiami?
- Caterina Andreeva.
- Da dove vieni?
- Dalla città di Mizra in Bulgaria.
- Da quanto tempo sei in Italia?
- Da due anni.
- Come ti trovi nel nostro paese?
- Mi sono trovata bene subito. Ho iniziato a lavorare ad Empoli, poi sono andata a Viareggio e dopo un po' a Monteleone d'Orvieto. Ho sempre avuto un buon rapporto con le famiglie che mi hanno ospitata. Sono stati pazienti con me e mi hanno insegnato a parlare sempre meglio la vostra lingua.
- Che difficoltà hai trovato nello studio dell'italiano?
- Poche con la lingua parlata, molte con la grammatica, che considero la più difficile tra quelle delle lingue che conosco. Ho appreso più facilmente le regole della lingua francese, greca, russa e bulgara, che pur presentando dei problemi, non sono così complesse come quella italiana!
A questo punto è stato impossibile non darle ragione, viste le difficoltà che anche io e mia sorella incontriamo in questo campo, a scuola. Così, cambiando argomento, le abbiamo chiesto riguardo all'agricoltura.
- Quali coltivazioni praticate in prevalenza, nel vostro paese?
- In Bulgaria abbiamo le stesse coltivazioni che ci sono qui in Italia. Solo che il clima rigido ci impedisce di avere la vite e l'olivo. Il vino e l'olio, infatti lo importiamo da altri paesi.
- Visto che parliamo di olio…come è la cucina bulgara? E' differente da quella italiana?
- Si, la nostra cucina si differenzia molto dalla vostra. Noi usiamo poco l'olio d'oliva come condimento e al suo posto ci serviamo del burro e di un formaggio chiamato "Sirene". Inoltre non mangiamo molte verdure, ma solo la Lattuga.
- Quali sono i vostri piatti caratteristici?
- I nostri piatti principali sono tre: la Baniza, la Salamura e la Ciorba (o zuppa). La Baniza è una specie di pasta al forno ripiena di uova sbattute e formaggio "Sirene". La Salamura non è altro che un pollo ripieno di peperoni (già cotti) conditi con aglio e prezzemolo, che viene fatto cuocere al forno per un'ora. Infine la Ciorba o zuppa può essere di molti tipi. Quello principale si chiama Schembè (Schebe) e si fa cuocendo le interiora della vaccina o di altri animali nel pomodoro con la cipolla.
- Ti piace la cucina italiana?
- Si, molto ed è stato facile abituarmi ad essa. I piatti che preferisco sono: gli gnocchi, la pizza, le salsicce arrosto e le verdure grigliate. La vostra cucina mi piace anche perché è più leggera. Infatti usate poco la frittura e a questo tipo di cottura, che da noi è molto frequente, preferite quella al forno.
- Voi Bulgari siete golosi come noi italiani? E i vostri dolci, come sono?
- I nostri dolci sono simili a quelli italiani fatta eccezione per la Crostata, che noi non conosciamo, ma apprezziamo molto.
- Quando andate al supermercato, quanto vi costa la spesa?
- I nostri prodotti costano meno dei vostri, perché la vita da noi è meno cara.
- Qual è la vostra moneta?
- La nostra moneta è il Lef Statinchi.
Dalla cucina passiamo a qualcosa di altrettanto piacevole: la musica.
- Quale tipo di musica ascoltate e quali sono i vostri cantanti preferiti?
- La nostra musica è come la vostra: abbiamo quella popolare, classica, moderna ecc.. La nostra cantante preferita è Rita Pavone, poi abbiamo Lilly Ivanova e Nicolaj Ghiaurof, che è primo nelle Hit-Parade.
- Ti piace la nostra musica?
- Si, moltissimo. Ascolto sempre Bobby Solo, Eros Ramazzotti, Toto Cutugno, Little Tony e Andrea Bocelli.
- E le feste come le passate? Sono simili alle nostre?
- Si, ma ne abbiamo alcune che a voi mancano: quella della Primavera, la più grande e bella che, si celebra il 22 marzo e quella dell'invenzione dell'alfabeto.

Paola e Chiara Bartocci (classe II D).

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