IMMIGRATI
Intervista a Caterina Andreeva
La Signora Caterina, di origine bulgara, è venuta
ad abitare da circa un anno, vicino casa nostra. E' una donna simpaticissima
e piena di voglia di vivere. Ha 55 anni, ma ne dimostra molti di meno,
perché veste con abiti giovanili, aderenti ed eleganti. Ha i
capelli neri "a caschetto" e gli occhi castani e sorridenti.
Nonostante il suo attuale lavoro, che consiste nell'assistere le persone
anziane, è dotata di un'ottima cultura: infatti è laureata
in lettere e conosce molte lingue. Quest'ultima informazione l'ho ricevuta
da lei insieme ad altre molto interessanti che io e mia sorella abbiamo
ricavato ponendole le seguenti domande:
- Come ti chiami?
- Caterina Andreeva.
- Da dove vieni?
- Dalla città di Mizra in Bulgaria.
- Da quanto tempo sei in Italia?
- Da due anni.
- Come ti trovi nel nostro paese?
- Mi sono trovata bene subito. Ho iniziato a lavorare ad Empoli, poi
sono andata a Viareggio e dopo un po' a Monteleone d'Orvieto. Ho sempre
avuto un buon rapporto con le famiglie che mi hanno ospitata. Sono stati
pazienti con me e mi hanno insegnato a parlare sempre meglio la vostra
lingua.
- Che difficoltà hai trovato nello studio dell'italiano?
- Poche con la lingua parlata, molte con la grammatica, che considero
la più difficile tra quelle delle lingue che conosco. Ho appreso
più facilmente le regole della lingua francese, greca, russa
e bulgara, che pur presentando dei problemi, non sono così complesse
come quella italiana!
A questo punto è stato impossibile non darle ragione, viste le
difficoltà che anche io e mia sorella incontriamo in questo campo,
a scuola. Così, cambiando argomento, le abbiamo chiesto riguardo
all'agricoltura.
- Quali coltivazioni praticate in prevalenza, nel vostro paese?
- In Bulgaria abbiamo le stesse coltivazioni che ci sono qui in Italia.
Solo che il clima rigido ci impedisce di avere la vite e l'olivo. Il
vino e l'olio, infatti lo importiamo da altri paesi.
- Visto che parliamo di olio…come è la cucina bulgara?
E' differente da quella italiana?
- Si, la nostra cucina si differenzia molto dalla vostra. Noi usiamo
poco l'olio d'oliva come condimento e al suo posto ci serviamo del burro
e di un formaggio chiamato "Sirene". Inoltre non mangiamo
molte verdure, ma solo la Lattuga.
- Quali sono i vostri piatti caratteristici?
- I nostri piatti principali sono tre: la Baniza, la Salamura e la Ciorba
(o zuppa). La Baniza è una specie di pasta al forno ripiena di
uova sbattute e formaggio "Sirene". La Salamura non è
altro che un pollo ripieno di peperoni (già cotti) conditi con
aglio e prezzemolo, che viene fatto cuocere al forno per un'ora. Infine
la Ciorba o zuppa può essere di molti tipi. Quello principale
si chiama Schembè (Schebe) e si fa cuocendo le interiora della
vaccina o di altri animali nel pomodoro con la cipolla.
- Ti piace la cucina italiana?
- Si, molto ed è stato facile abituarmi ad essa. I piatti che
preferisco sono: gli gnocchi, la pizza, le salsicce arrosto e le verdure
grigliate. La vostra cucina mi piace anche perché è più
leggera. Infatti usate poco la frittura e a questo tipo di cottura,
che da noi è molto frequente, preferite quella al forno.
- Voi Bulgari siete golosi come noi italiani? E i vostri dolci, come
sono?
- I nostri dolci sono simili a quelli italiani fatta eccezione per la
Crostata, che noi non conosciamo, ma apprezziamo molto.
- Quando andate al supermercato, quanto vi costa la spesa?
- I nostri prodotti costano meno dei vostri, perché la vita da
noi è meno cara.
- Qual è la vostra moneta?
- La nostra moneta è il Lef Statinchi.
Dalla cucina passiamo a qualcosa di altrettanto piacevole: la musica.
- Quale tipo di musica ascoltate e quali sono i vostri cantanti preferiti?
- La nostra musica è come la vostra: abbiamo quella popolare,
classica, moderna ecc.. La nostra cantante preferita è Rita Pavone,
poi abbiamo Lilly Ivanova e Nicolaj Ghiaurof, che è primo nelle
Hit-Parade.
- Ti piace la nostra musica?
- Si, moltissimo. Ascolto sempre Bobby Solo, Eros Ramazzotti, Toto Cutugno,
Little Tony e Andrea Bocelli.
- E le feste come le passate? Sono simili alle nostre?
- Si, ma ne abbiamo alcune che a voi mancano: quella della Primavera,
la più grande e bella che, si celebra il 22 marzo e quella dell'invenzione
dell'alfabeto.
Paola e Chiara Bartocci (classe II D).
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